Lotito incontra Puller, lo specialista dei fatturati: gli scenari per la Lazio

Il patron ha visto l’uomo d’affari specialista in conti: la visita apre scenari sul futuro
Giorgio Marota
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Un incontro curioso, misterioso e inaspettato che, probabilmente, va registrato come qualcosa di più di una semplice visita di cortesia tra vecchi conoscenti che si scambiano informazioni finanziarie. Ieri Claudio Lotito è stato avvistato a Roma in compagnia di Michele Puller, un importante uomo d’affari che in Germania chiamano “l’italiano che salva le aziende tedesche”. Ricco e influente al punto da meritarsi una biografia su Bloomberg, la piattaforma che monitora i mercati finanziari e che tiene una sorta di registro dei paperoni del pianeta, Puller, nato nel 1948 a Cittadella e nipote di Miro Radici - la storia dell’Atalanta fatta persona - ha costruito le sue fortune in Westfalia prima da manager nelle aziende della sua famiglia acquisita e poi mettendosi in proprio con diverse attività, su tutte l’abbigliamento e il settore dei semipettinati per la produzione di moquette e tappeti per automobili. Passo dopo passo, tramite conoscenze e nuove amicizie, è entrato nella galassia del Borussia Dortmund fino a scalare le gerarchie del club, per il quale oggi ricopre la carica di vicepresidente del consiglio economico. I conti sono il suo pane quotidiano. Puller è, a tutti gli effetti, uno specialista di fatturati, bilanci e investimenti. Quando mette da parte i fogli di calcolo, il calcio resta però la sua passione più autentica. Per il BVB ha persino scoperto dei talenti: c’è la sua mano, assicurano in Germania, sulle intuizioni Goetze e Lewandowski. A certificare i suoi successi anche l’ex Presidente della Repubblica italiana Ciampi, che nel 2004 gli conferì l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro.

Il futuro e gli sviluppi

Siccome Puller è considerato uno specialista di affari e fatturati, l’incontro con Lotito in tempi così complessi per la Lazio, che non può operare sul mercato a causa del blocco degli indici fissati dalla Figc, sembra poco casuale. La chiacchierata potrebbe essersi concentrata proprio su aspetti legati a operazioni future di compravendita di calciatori; oppure chissà, magari essere andata pure oltre e aver toccato altre questioni relative al destino biancoceleste. Non è dato sapere se Puller, che continua ad avere ottimi rapporti pure con l’Atalanta dei Percassi, sia dunque stato contattato per dei semplici consigli economici o per altro. Di sicuro, fin qui, ogni volta che si è avvicinato al calcio lo ha fatto con precisi intenti imprenditoriali: oltre al percorso con il Borussia, nei giorni in cui i Della Valle cominciavano a riflettere sull’opportunità di cedere la Fiorentina la sua presenza a Firenze non passò inosservata. Il mondo del pallone lo frequenta dalla fine degli anni Novanta. «Ho fatto affari con Gianni Agnelli, con Boniperti, con Montezemolo, con la Juve della Triade e anche con Andrea e Marotta per la trattativa Immobile, anche se in quest’ultimo caso ho solo fatto una telefonata», raccontò nel 2015. Il suo nome in passato finì al centro delle polemiche per la pesante crisi della Steilmann, colosso dell’abbigliamento che aveva oltre 1.500 punti vendita nel mondo e che lui stesso aveva contribuito a fondare. Uscì dalla bufera con le sue gambe.


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