Lazio, Dele-Bashiru è l'incognita del centrocampo© Getty Images

Lazio, Dele-Bashiru è l'incognita del centrocampo

Il nigeriano fatica a trovare una posizione in mezzo al campo, il tecnico Sarri valuta un cambio di modulo per risolvere tatticamente la situazione
Daniele Rindone
3 min

ROMA - Costruttori e guastatori, i mediani di Fabregas. Spaesati quelli della Lazio. Guendouzi e Cataldi aggrediti. Dele Bashiru disorientato, smarrito, disordinato. Il peggio per un centrocampista di Sarri. Nelle amichevoli aveva dato qualche segnale, alla prima da titolare in campionato sono emersi tutti i suoi limiti di gioco e personalità. Né mezzala di battaglia, né mezzala d’assalto, mezzala metaforica. E’ stato tra i giocatori che hanno toccato meno palloni, in tutto 28. Solo Castellanos (22) e Cancellieri (27) hanno fatto peggio tra i titolari, ma non sono mediani. Dele non è riuscito a farsi notare neppure per spallate e contrasti. Troppe volte dà questa sensazione, sembra dire: cosa devo fare? Non entra in partita o le vive ai margini. Mau sta insistendo, prova a costruirlo, missione fallita da Baroni. Ma quanto può aspettarlo? Quando le mezzali non hanno funzionato ha sempre cambiato, è successo più volte dopo gli esordi con la Lazio. Oggi ha solo Dele-Bashiru perché Vecino non è ancora pronto, perché in ritiro ha sperimentato Belahyane, preso da regista. L’unica soluzione può essere Rovella mezzala con Cataldi regista. Sarri non ha margini di manovra, ha meno soluzioni rispetto al passato. Quando nel 2021 partì con Akpa era una soluzione tampone, Luis Alberto era partito male, era in panchina e fu rilanciato alla seconda giornata. Nel 2022 toccò a Basic, poi dentro Vecino. Nel 2023 a Kamada.

Lazio, Dele-Bashiru è un ibrido

Dele-Bashiru ha combinato troppo poco a Como e ha mostrato il vecchio difetto. Sul primo gol ha lasciato il solito vuoto a centrocampo. E’ salito in pressione sul centrale difensivo del Como mentre Nico Paz si stava abbassando trasformandosi da trequartista del 4-2-3-1 a mezzala destra del 4-3-3. Nico s’è ritrovato solo. A centrocampo era rimasto Cataldi (anche Guendouzi era in pressione) e l’argentino ha avuto tempo e spazio per lanciare in porta Douvikas. Dele è caduto spesso nello stesso errore, succedeva con Baroni, sta succedendo con Sarri. Il suo ruolo è un punto debole. Il centrocampo è il reparto che andava potenziato di più e che i blocchi di mercato hanno penalizzato maggiormente. Manca più di qualcosa. Guendouzi è sempre operoso, ma nervoso. Rovella e Cataldi vivono un ballottaggio che all’inizio non era previsto. Entrambi si sentono titolari. Dele-Bashiru è l’ibrido di un anno fa, i miglioramenti sono minimi, fatica a fare il salto. Cosa potrà dare? E’ il dilemma di tanti. Da qui a gennaio non ci sono altre soluzioni che quelle interne. Si può cambiare modulo, provando soluzioni diverse. In settimana si scopriranno le mosse di Sarri, frutto delle riflessioni delle prossime ore. Non ha mai derogato dal 4-3-3, ma a fine luglio s’era tenuto delle soluzioni d’emergenza. In allenamento aveva provato il 4-3-1-2. A Como nel finale, per tentare un recupero miracoloso, ha ordinato alla squadra di giocare con il 4-2-3-1. Dele-Bashiru non c’era, sostituito da Dia. I mediani erano Rovella e Guendouzi.


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