La Lazio appesa a Basic e Pedro: Sarri deve inventare un’altra squadra
ROMA - Il travaglio è senza fine per Sarri, ogni allenamento è un crocevia di scelte, ogni giorno i dilemmi sono atroci: chi può giocare e come? Vive una delle emergenze più pesanti, dovuta agli stiramenti che si stanno alternando e sommando. L’ultimo di Castellanos, aggiunto a quello di Zaccagni, forse recuperabile solo per la panchina a Bergamo. Mau ha ritrovato la squadra ieri, non ha ancora avviato le prove per l’Atalanta. Riavrà Marusic e Pellegrini, ma sono reduci da uno stiramento (il primo) e da una distorsione (il secondo). Vecino sarà convocato, non ha mai giocato finora. Dia aveva saltato la nazionale per una distorsione alla caviglia destra, lo tormenta da un anno. Sono tutti recuperati, ma non sono completamente funzionanti o a pieno servizio.
Cambi di modulo
Sarri cambia moduli come mai nella sua carriera. E’ partito dal 4-3-3, è passato al 4-4-2 e al 4-2-3-1. Cambiamenti, rivoluzioni, cancellazioni, ripescaggi, riesumazioni, è così che si trova a gestire la Lazio. Per Bergamo le chiavi sono due: Basic e Pedro. Con loro può organizzare una squadra doppia, da 4-3-3 o da 4-4-2. Nel primo modulo centrocampo con Guendouzi, Cataldi e Basic. Cancellieri, Dia e Pedro nel tridente. Con gli stessi giocatori l’assetto può essere interpretato da 4-4-2: Cancellieri a destra, Guendouzi e Cataldi al centro, Basic adattato a sinistra. Pedro con Dia davanti, in verticale, dietro il senegalese. Sarri non vede più lo spagnolo da ala, pesano i 38 anni per quanto lui si sforzi. Ecco perché potrebbe accentrarlo. C’è poca possibilità di manovra, un’altra opzione è il tridente con Basic ala sinistra, ma servirebbe l’inserimento di Belahyane a centrocampo, accanto a Guendouzi e Cataldi. Vecino, se confermerà i progressi, potrà essere considerato solo per la panchina, per pochi minuti. Noslin sperava di avere conquistato spazio col rigore strappato al 94’ di Lazio-Toro. Deve fare il vice Dia. Isaksen non è considerato pronto.
Scenari possibili
Sarri non deve trovare soluzioni solo per Bergamo, anche per le altre partite che separano la Lazio dalla terza pausa. Zaccagni proverà per la panchina di domenica e spera di giocare con la Juve, ma è tutto da verificare evitando rischi. Taty rimarrà fuori 5-6 settimane, è prevedibile il rientro per Lazio-Lecce del 23 novembre. Lo stesso vale per Rovella. E’ un caso a parte Dele-Bashiru, fuori lista, ancora out per lo stiramento. Non sono chiari i tempi di rientro, si pensava potesse iniziare a lavorare nel giro di una settimana, si riparla di fine mese. E’ un rebus il reintegro, non può avvenire al posto di Basic, mai così titolare. Servirebbe un altro taglio, sempre che Sarri dia il via. Non aveva compreso l’esclusione di un esterno perché Marusic era a rischio stiramento e si è stirato. Lazzari spesso va ko. Pellegrini si è fatto male, è tra i giocatori in fase di recupero. Tavares dopo il derby ha perso quota. Hysaj è un’alternativa. E’ un reparto sempre a rischio. Dele-Bashiru è il più penalizzato, teme di restare fuori a oltranza, solo a gennaio i cambi saranno liberi.
