Lazio da rifare: Sarri pensa al 4-4-2
Il via-vai di presenti-assenti continua, neppure algoritmi e intelligenze artificiali possono aiutare Sarri. Deve rifare le capriole per Udine: fuori Guendouzi squalificato, Basic deve scontare un altro stop salvo sconti, rientra Zaccagni e Isaksen prova ad anticipare i tempi. Mau decide la squadra in altalena, di partita in partita. La contemporanea assenza di Guendouzi e Basic svuota il centrocampo. Non restano che Cataldi, Vecino e Belahyane. Dele-Bashiru è in Coppa d’Africa, dunque non ci sono cambi per la panchina. Sono i motivi che spingono il tecnico a ripensare al 4-4-2 di Genova, favorito dal ritorno di Zaccagni. Cancellieri e il capitano sulla linea dei centrocampisti, Cataldi e Vecino. Isaksen primo cambio in avanti, è convocabile, ma è reduce da uno stiramento. Si gioca il 27, avrà pochi giorni di allenamento. Belahyane alternativa in corsa da mediano. Il 4-4-2 può essere anche letto come 4-2-3-1 in fase offensiva. Sarri deve decidere se continuare con Castellanos o se lanciare Noslin. Taty non carbura, la scusa dell’infortunio regge sempre meno. E’ stato Mau per la prima volta a riconoscere che l’argentino è in difficolta e forse fuori contestato tattico: «Cerco di tenerlo nelle vicinanze dell’area di rigore più di quanto è abituato a fare. Se lo lascio a briglia sciolta va molto di più verso l’esterno. O il nostro modo di giocare non si confà a lui o sta avendo un momento di difficoltà da cui si tirerà fuori». Noslin spinge da settimane, anche con la Cremonese è entrato carico. S’è procurato un’occasione e per poco non prende un rigore, la maglia tirata da Terracciano grida ancora all’iniquità.
I tempi
Sarri ritroverà la squadra oggi alle 15, ha previsto allenamenti anche a Natale: domani doppia, 24 di pomeriggio, 25 di mattina, il 26 la rifinitura. Ha rivisto la partita con la Cremonese, è mancato tanto. Il coraggio, le gambe. La Lazio di Parma era stata audace. L’ultima pavida e sgonfia, suonata. Pedro e Vecino hanno mostrato rughe atletiche. Lo spagnolo ha perso smalto, convive con fastidi fisici da inizio anno, i recuperi sono diventati problematici. L’uruguaiano deve ritrovare forza e garra. Sarri è apparso di nuovo contrariato con la società, seccato, infastidito. Terrà botta fino a giugno, l’ha ridetto. Ma ogni giorno si fa più pesante. Non fa in tempo ad uscire da un’emergenza che ne scoppia un’altra. Recupera e perde giocatori. Si stanno sommando le squalifiche, alcune evitabili. Guendouzi il giallo poteva risparmiarselo sabato nel finale, è arrivato alla quinta ammonizione più il rosso nel derby. Era in diffida, c’era già Basic fuori più l’assenza di Dele-Bashiru. Belahyane è ai margini da mesi, è entrato con la Cremonese per mancanza di soluzioni.
Gli ostacoli
Parma e Cremonese hanno portato quattro punti, Udinese e Napoli sono le sfide all’orizzonte a cavallo del 2025 e del 2026. Due giorni prima del match dell’Olimpico con gli azzurri inizierà il mercato, ancora astratto. Sarri chiuderà a Udine i primi cinque mesi di stagione, tormentatissimi. Sa che i prossimi cinque, al di là degli acquisti che riuscirà a chiudere Lotito, non saranno meno tormentati. I limiti iniziali rischiano di essere anche i limiti finali.
