Torres: «Milan, vincerò come Inzaghi»
Lo spagnolo stregato dal tecnico rossonero: «Voglio conquistare quello che è riuscito a lui. Ho fatto la scelta giusta: vi stupirò»
CARNAGO - La pregiata e ricca bacheca dei «cloni» di Filippo Inzaghi si è arricchita con un prestigioso e insospettabile ospite. Fernando Torres ha deciso di studiare da... Superpippo per riprendere quota nella sua carriera di bomber senza frontiere. Dopo essere nato e cresciuto nella Liga (Atletico Madrid) ed essere stato consacrato nella Premier (Liverpool e Chelsea), El Nino vuole fare bene anche in Serie A. Possibilmente duplicando il suo palmares alimentato in maniera esponenziale dai successi con il Chelsea. Inzaghi, come è noto, ha dato il meglio di sè proprio dopo i 30 con il Milan conquistando, tra l’altro, anche due Champions League. Torres vorrebbe imitarlo, potendo confidare in una squadra che gioca e si batte per lui. Anche se, per sua stessa ammissione, sembra che il tirocinio, il periodo di apprendistato con il Milan avrà bisogno ancora di qualche partita per essere convincente e, di conseguenza, vincente. Con il supporto, di grande valore, del presidente Berlusconi che ha subito affascinato Torres parlando, sempre con competenza, di calcio giocato ogni volta che si presenta a Milanello.
Fernando Torres, ma che effetto fa avere Pippo Inzaghi come allenatore?
«Ottimo, non c’è che dire. Inzaghi mi dà molti consigli, sicuramente può completare la mia maturazione. Io l’ho visto giocare, può essere di grande aiuto per un attaccanti».
Da Benitez e Mourinho, ottimi allenatori ma senza un pedigree di calciatore, El Nino adesso è stimolato da un vero e proprio «cannibale » da area di rigore.
«Non credo che sia fondamentale essere stato un grande campione per poter allenare ad alto livello. Da un punto di vista tecnico-tattico la competenza può essere apprezzabile. Ma, devo ammetterlo, Inzaghi mi può capire. Chi ha giocato a calcio ha un “extra” in più da poter proporre ai suoi giocatori. Inzaghi è come Aragones che ha fatto la storia dell’Atletico».
In quali circostanze un Inzaghi può essere veramente fondamentale?
«L’allenatore che è stato anche calciatore, che nel caso specifico è stato un campione importante, ha qualcosa in più da proporre nel movimento, nella giocata che solo chi ha fatto agonismo ad alto livello può conoscere e interpretare in un certo modo».
Torres, quindi, vuole diventare un nuovo... Inzaghi?
«Lui è stato un grande attaccante, si tiene la sua storia, la merita e deve esserne orgoglioso. Io sono qui per vincere, per restare molti anni, per sfruttare un altro grande momento del Milan che mi ha dato una possibilità importante. Il mio obiettivo è vincere prima di tutto lo Scudetto. Sì, certo: vorrei vincere quiello che ha vinto lui qui al Milan».
L'intervista completa sul Corriere dello Sport-Stadio in edicola
© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di MilanFernando Torres, ma che effetto fa avere Pippo Inzaghi come allenatore?
«Ottimo, non c’è che dire. Inzaghi mi dà molti consigli, sicuramente può completare la mia maturazione. Io l’ho visto giocare, può essere di grande aiuto per un attaccanti».
Da Benitez e Mourinho, ottimi allenatori ma senza un pedigree di calciatore, El Nino adesso è stimolato da un vero e proprio «cannibale » da area di rigore.
«Non credo che sia fondamentale essere stato un grande campione per poter allenare ad alto livello. Da un punto di vista tecnico-tattico la competenza può essere apprezzabile. Ma, devo ammetterlo, Inzaghi mi può capire. Chi ha giocato a calcio ha un “extra” in più da poter proporre ai suoi giocatori. Inzaghi è come Aragones che ha fatto la storia dell’Atletico».
In quali circostanze un Inzaghi può essere veramente fondamentale?
«L’allenatore che è stato anche calciatore, che nel caso specifico è stato un campione importante, ha qualcosa in più da proporre nel movimento, nella giocata che solo chi ha fatto agonismo ad alto livello può conoscere e interpretare in un certo modo».
Torres, quindi, vuole diventare un nuovo... Inzaghi?
«Lui è stato un grande attaccante, si tiene la sua storia, la merita e deve esserne orgoglioso. Io sono qui per vincere, per restare molti anni, per sfruttare un altro grande momento del Milan che mi ha dato una possibilità importante. Il mio obiettivo è vincere prima di tutto lo Scudetto. Sì, certo: vorrei vincere quiello che ha vinto lui qui al Milan».
L'intervista completa sul Corriere dello Sport-Stadio in edicola