Mihajlovic, una scossa al Milan© ANSA

Mihajlovic, una scossa al Milan

Dalle nuove regole agli attacchi personali: tutto per stimolare la reazione dei giocatori
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MILANO - Mihajlovic è questo, prendere o lasciare. E il Milan ha preso. Anzi, ha proprio deciso di prendere. Anche perché certi atteggiamenti pubblici del tecnico serbo, quelli, per intendersi, in cui non esita a puntare il dito contro i suoi giocatori, non sono una novità, ma una costante nella sua carriera di allenatore. E probabilmente era esattamente quello che il club rossonero andava cercando. Serviva, insomma, dare un segnale di discontinuità dopo Inzaghi, che trovava sempre il modo per giustificare il gruppo, anche in occasioni delle peggiori esibizioni, e pure dopo Allegri o Seedorf, entrambi poco avvezzi a usare il bastone, per lo meno davanti a telecamere e taccuini. Per la verità, nella storia del Diavolo più recente, ci sono anche 8 anni di Ancelotti, considerato storicamente il tecnico “amico dei giocatori”. Tuttavia, fermo restando che quando c’era bisogno Carletto sapeva usare la frusta, quel Milan era composto da giocatori di ben altro spessore, che non avevano bisogno di essere scossi o stimolati.

SIN DALL’INIZIO - Il gruppo attuale, invece, ha proprio bisogno di una guida, di un punto di riferimento, di un leader. E se non c’è un giocatore in grado di ricoprire quel ruolo, allora ci deve pensare l’allenatore e Mihajlovic non si è tirato indietro. Ha cominciato sin dall’inizio della preparazione, imponendo precise regole di comportamento e modificando una serie di abitudini (ad esempio pranzi o addirittura colazioni obbligatori a Milanello per cementare il gruppo). Si è anche messo a distribuire nello spogliatoio biglietti con messaggi motivazionali. E c’è da dire che i primi riscontri sono stati positivi, nel senso che il gruppo è sembrato recepire nel modo migliore la svolta. Poi, però, qualcosa si deve essere inceppato. All’improvviso, peraltro, visto che fino alla gara di Coppa Italia con il Perugia non si registravano segnali di involuzione. E’ stato il campionato a cambiare tutto, tanto che Mihajlovic si è sentito in dovere di intervenire.

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