MILANO - Silvio Berlusconi ha venduto il Milan al fondo sovrano del Qatar (Qatar Investment Authority, d’ora in avanti QIA): un affare da 750 milioni di euro. La notizia è trapelata nel primo pomeriggio negli ambienti finanziari milanesi e, in attesa di conoscere ulteriori dettagli, non è azzardato affermare che ci troviamo di fronte a una svolta storica, per il Milan e per il calcio italiano. La QIA in Europa fa riferimento a Nasser Ghanim Al-Khelaïfi, 42 anni, imprenditore ed ex tennista qatariota, ministro senza portafoglio del governo di Doha, presidente del Paris St-Germain, acquistato nel 2011 e alla cui guida ha appena rivinto lo scudetto francese.
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In particolare, la QIA possiede grandi quote di Barclays, Sainsbury's,Harrods, Volkswagen, Walt Disney, The Shard, Heathrow Airport, Siemens, Royal Dutch Shell, nonché una quota del più alto edificio d'Europa, lo Shard London Bridge. La QIA ha apposto il suo marchio in calce allo sviluppo del modernissimo quartiere di Porta Nuova di Milano e al rilancio ai massimi livelli dell’Hotel Gallia, sempre a Milano, storica sede del calciomercato, nonché di molti complessi alberghieri turistici della Costa Smeralda in Sardegna, dell'ex ospedale San Raffaele di Olbia è sponsor del Barcellona.
Al Khelaifi fa capo direttamente a Tamim bin Hamad al-Thani, 35 anni, attuale emiro del Qatar che il 2 marzo scorso, in occasione della visita in Italia, ha dichiarato di essere tifoso della Lazio. Il fondo sovrano qatariota ha battuto sul filo di lana la cordata di Bee Taechaeubol, il broker thailandese che il 31 luglio scorso aveva pubblicamente dichiarato di essere prato a investire 480 miliardi di euro per acquisire il 48% del pacchetto azionario milanista, salvo poi volatilizzarsi.
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