Montella: «Difendo Gigio e Locatelli»© Getty Images

Montella: «Difendo Gigio e Locatelli»

Il tecnico del Milan ha parlato di Donnarumma e del centrocampista, ma ha messo in guardia i suoi sul match contro l'Udinese.
Andrea Ramazzotti
8 min

INVIATO A CARNAGO - Vincenzo Montella ha parlato alla vigilia della gara di domani a Udine contro i bianconeri di Del Neri e ha difeso Donnarumma e Locatelli.

Montella, la partita contro l’Udinese di domani le ricorda quella d’andata a Genova contro la Sampdoria?
Non siamo in quelle condizioni perché è passato un girone, abbiamo una nostra fisionomia e ci conosciamo di più. Non sarà facile perché l’Udinese non ti dà spazi tra le linee, ti colpisce con le ripartente e giocherà per ottenere un risultato positivo. Se non giochiamo bene, in un match del genere rischi di perdere. Dovremo avere l’acume tattico nelle marcature preventive e stare sempre attenti. Ci vorrà lucidità. Questa è una partita da giocare in maniera sporca.

Lei è un allenatore che può prendersi una cotta per Delofeu?
E’ sempre stato considerato un predestinato e dobbiamo solo capire perché non è esploso. A volte dipende dagli allenatori che si hanno in carriera, ma per caratteristiche è un giocatore importante e io voglio portarlo al suo massimo splendore perché ha tutte le qualità per diventare un grande giocatore.

Il Milan nelle ultime partite ha pagato gli episodi iniziali, non l’approccio. E’ d’accordo?
Sì, soprattutto nelle ultime due partite perché a Torino contro i granata l’approccio è stato sbagliato.

Se la sente di difendere Locatelli e Donnarumma che ultimamente sono stati criticati parecchio?
Ho detto anche a loro che questo è un momento importante della loro carriera e devono imparare ad assorbire le critiche anche se immeritate. A volte hanno avuto dei complimenti immeritati e ora è il turno delle critiche. Fa parte del mestiere e della popolarità essere criticati. Non devono far minare la loro serenità e la loro tranquillità dalle critiche più o meno giuste.

E’ contento del rendimento di Locatelli?
Rispetto a due mesi fa è migliorato e anche a Torino, sotto di due gol, è andato a prendersi la palla e ha provato a determinare. La carta d’identità non deve essere una scusa per l’espulsione come ha detto lui.

Come ha visto Donnarumma ultimamente?
Penso sia sereno. Non si può pensare che se non fa il fenomeno tutte le volte, vada accusato. Gli capiteranno anche i passaggi a vuoto nella sua carriera. Per la sua crescita ci stanno dei passaggi a vuoto e deve stare tranquillo. Lui segue i social come tutta la sua generazione e quindi certe voci possono dare fastidio, ma bisogna anche capire che a volte scrivono ragazzini… Non si può dar peso a tutto quello che viene scritto sui social.

Donnarumma ha sbagliato sulla punizione di Pjanic contro la Juve? Poteva fare di può?
Non penso che potesse fare di più e non penso che potesse fare di più neppure la barriera. La parabola di Pjanic era forte. Forse poteva fare un passo indietro sul secondo gol contro il Napoli, mentre sul primo doveva fare una cosa da fenomeno per parare su Insigne. Non è una colpa non fare il fenomeno, sia chiaro.

Come descriverebbe la partita di domani?
Ho detto che il nostro campionato inizia domenica perché veniamo da qualche difficoltà come risultati e come squadra possiamo crescere. Dobbiamo giocare ancora di più per il risultato, dovremo essere perfetti anche se non saremo spettacolari. Vogliamo giocare una partita matura.

Delofeu può giocare dal 1’?
Sto ancora valutando la situazione, ma ha le sue possibilità anche se è appena arrivato. E’ un giocatore che ci soddisfa: fisicamente sta bene e la voglia di far bene ce l’ha. Essere ancora fuori dagli schemi può essere un vantaggio. Potrebbe essere una mina vagante per gli avversari.

Dove deve migliorare il Milan?
Noi dobbiamo fare il nostro percorso e non dobbiamo fare la corsa sugli avversari. Dobbiamo consolidare nel tempo le nostre cose e crescere nella velocità della palla, automatizzare le cose che abbiamo fatto bene finora.

Oltre a Ocampos può arrivare qualche altro giocatore?
Non parlo di mercato se non quando è finito. Ci siamo quasi ormai…

Il Milan ha fatto 5 punti nelle ultime 5 giornate di campionato. Si aspettava questo calo?
I risultati sono figli di tanti aspetti. Bisogna tener conto anche della forza degli avversari e di come sono maturati i risultati. Noi abbiamo affrontato la Roma, l’Atalanta e il Napoli più due volte la Juventus tra Coppa Italia e Supercoppa italiana.

Perché a Torino contro la Juve nel primo tempo avete fatto il 63% di possesso palla e non avete mai tirato in porta?
Il nostro è stato un possesso palla perimetrale e non superavamo mai le linee avversarie perché non facevamo movimento. Ci siamo presi pochi rischi finché non siamo andati sotto 2-0. Nella ripresa abbiamo fatto di più.

Rispetto al girone d’andata, quando contro l’Udinese il Milan offrì una delle peggiori prestazioni della stagione, in cosa è maturata la squadra?
Sappiamo riconoscere meglio le situazioni, cerchiamo di proporre bene certe cose, siamo più sicuri e abbiamo uno spirito diverso. Possiamo fare di più anche se siamo in linea con le mie aspettative.

Perché Bacca tira poco? Deve essere più coinvolto?
Come squadra tiriamo molto. Ogni calciatore però ha le sue caratteristiche: ognuno deve provare a migliorare, ma non puoi stravolgere le sue caratteristiche. Carlos ama attaccare gli spazi ed è abile in area di rigore, ma non ama manovrare. Se fa un gol ogni due tiri, dobbiamo metterlo in condizione di fare quattro tiri a partita.

E’ la vittoria l’unico obiettivo a Udine?
Il mio obiettivo è vincere ogni partita e durante la settimana lavoro sempre per questo.

Come avete fatto ad aumentare così tanto il possesso palla rispetto all’inizio della sua avventura rossonera?
Questa crescita mi dà molta soddisfazione perché anche contro il Napoli e la Juventus siamo stati noi ad avere molto di più il pallone. E queste due squadre di solito controllano il possesso… Ora dobbiamo essere più mobili e più incisivi, anche rischiando qualcosina.

Cosa pensa a posteriori dell’addio di Niang? Crede di aver fatto tutto il possibile per aiutarlo?
Se riesci a capire un giocatore e i suoi bisogni, senza alterare gli equilibri di squadra, puoi ottenere molto di più. Una coesione di gruppo porta dei punti in più nell’arco della stagione. Le parole di Niang (lo ha ringraziato, ndr) mi hanno fatto piacere perché gli voglio bene. Lui ha fatto il massimo per cambiare una tendenza che si era creata: non era più convinto di colmare le lacune che c’erano qui e ha scelto di andarsene, ma può ancora essere una risorsa importante per il Milan. O in campo oppure sul mercato se sarà ceduto e porterà soldi.


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