Gattuso: «La Coppa Italia vale come la Coppa del Mondo»

Il tecnico del Milan in conferenza stampa ha attribuito grande importanza alla finale di domani e ha spronato i suoi a superare i loro limiti: "Solo così possiamo battere la Juve".
Gattuso: «La Coppa Italia vale come la Coppa del Mondo»© ANSA
Andrea Ramazzotti
7 min

ROMA - Rino Gattuso non fa sconti e anzi vola alto paragonando la finale di Coppa Italia a quella di Coppa del Mondo per il valore che questo trofeo ha adesso per il Milan. Il tecnico rossonero in conferenza stampa è stato chiaro.

Gattuso, il Milan ha vinto l’ultimo trofeo nel dicembre 2016. Ha esultato quella volta?
L’ho vista su Milan Channel e ho festeggiato perché era da un po’ che il Milan non vinceva. Per noi questa Coppa Italia è come la Coppa del Mondo in questo momento. Non è la Coppa Italia, ma la Coppa del Mondo. Perché abbiamo una squadra giovane, per i nostri abbonati, per la voglia di vincere che hanno i nostri tifosi. Basta poco per riaccendere l’entusiasmo, per vedere un bel fuoco d’artificio. Non ho caricato i ragazzi perché questa è una gara che si prepara da sola, contro una squadra che negli ultimi anni è protagonista in Italia e in Europa perché ha una grande mentalità. Dobbiamo fare qualcosa di straordinario per batterli, ma se riusciamo a farcela possiamo riaccendere l’entusiasmo.

Nel 2016 il Milan ha perso qui contro la Juve. Immagina questo tipo di partita?
Io penso alla mia squadra, non a quello che è successo con Brocchi che è il mio miglior amico. Dobbiamo concedere poco o niente alla Juve perché ha una qualità incredibile a livello di singoli. Il nostro gioco poi dovrà essere carico di coraggio in entrambe le fasi. Ce la giocheremo con i nostri pregi e i nostri difetti. Anche loro però hanno dei difetti. Sarà una partita bella e non dobbiamo rifare gli errori degli ultimi 15-20 giorni a Torino qualche settimana fa. Cuadrado e Douglas Costa con la loro velocità creano la superiorità numerica e bisogna essere corti, fare fatica. Se lo vogliamo la testa fa fare cose straordinarie. Non basta prepararsi a livello tecnico-tattico, ma deve scattare qualcosa nella testa. Dobbiamo andare alla ricerca di qualcosa in più per fare qualcosa di straordinario con la Juventus.

Cosa vuol dire vivere una partita da giocatore e una da allenatore?
E’ un modo diverso. Da giocatore sentivo le partite e facevo cose strane perché ero scaramantico. Oggi è un qualcosa di diverso: sento una pressione pazzesca addosso, quella di milioni di tifosi, dei miei giocatori, delle persone che mi vogliono bene. Mi rilasso in campo durante gli allenamenti e non ci penso, ma tra ufficio e sala video la testa va sempre lì, anche la notte quando invece dovrei dormire.

E’ vero che ha mangiato un lumacotto per scommessa come ha detto Pirlo?
Ho fatto anche di peggio… Per essere una grande squadra ci vuole un grande spogliatoio. Il singolo giocatore ti fa vincere una partita, ma è il gruppo che ti fa vincere una coppa. In quel momento c’era da sdrammatizzare, da fare un qualcosa strano, ma siccome non mi fa schifo niente, va bene… Era il giorno prima di Milan-Manchester, veniva fuori un’acqua pazzesca e a Milanello ci sono delle bisce non delle lumache. Ha aiutato a sdrammatizzare.

E’ la partita più importante della sua carriera?
Sicuramente sì. Ho 40 anni e c’è un trofeo in palio. Ho 150-160 panchine tra B e C: qualche soddisfazione e qualche delusione è arrivata. Speriamo che arrivi un’altra soddisfazione. Se non arriverà ci vorrà ancora più forza e più lavoro.

Farà un discorso a Bonucci?
Non ho una rapporto così con i giocatori. Deve scendere in campo e dare il massimo come tutti gli altri giocatori. Poi se l’avversario è più forte e merita di vincere, anche se incazzati, gli facciamo i complimenti. L’importante è fare tutto quello che bisogna fare.

Come sta Biglia? Come ha visto Locatelli?
Biglia deve essere un valore aggiunto per quello che ha fatto negli ultimi 15 giorni. Ho visto fare delle robe disumane per essere pronto e ha messo in difficoltà lo staff medico dalle 8 di mattina alle 7 di sera per ritornare. Il Milan deve andare alla ricerca di atleti con questa mentalità. Non è al massimo e se prende una botta può farsi male anche più grave. Per questo lo valuteremo, ma intanto tutto il mondo Milan deve andare alla ricerca di giocatori così perché danno

Contano più gli scudetti bianconeri o la supremazia in Europa del Milan a livello di Champions?
Da giocatore la Juve mi dava la sensazione di una squadra con una grande mentalità, con un grande senso di appartenenza. Il mondo Juve mi ha sempre affascinato perché c’è disciplina, compattezza e voglia di battagliare. Quando si vince c’è una grande mentalità e una grande voglia. Il Milan in Europa per il suo calcio e per i giocatori che ha cercato ha fatto meglio della Juve, soprattutto negli anni di Sacchi, Capello e Ancelotti. Vincere, come vince la Juve con mentalità e forza fisica, non è facile. Vincere è difficile in Italia e in Europa. Se vuoi fare un paragone a livello di prestigio ed economico, la Champions ha un sapore particolare.

Ancelotti guarderà la partita con la maglia rossonera. Lo ha sentito?
No. Ci sentiamo spesso però. Stamani ho sentito Sacchi. Ancelotti sa che sono scaramantico, mentre ad Arrigo non potevo non rispondere perché ho rispetto per il maestro. Carlo invece sa che sono scaramantico e non ci ha neppure provato.

Vincere la Coppa battendo la Juve, dopo aver eliminato l’Inter, sarebbe un valore aggiunto?
Per me no. Dopo mancheranno altre due battaglie in campionato e se andrà male dovremo raccogliere i cocci e finire bene la Serie A.

Avrebbe preferito come una Juventus senza lo scudetto cucito sul petto?
Sono a 4 finale di Coppa Italia e hanno vinto 7 scudetti. Loro si allenano giocando. Tante volte ho la sensazione di vedere i giocatori della Juve finire le partite neppure sudati da quanto sono forti. Noi dobbiamo fare una grande partita e fare qualcosa di importante, mostrare il dna Juve, essere sempre arrabbiati, fare una corsa in più per i compagni. Quando non ci arriveremo con la qualità dovremo arrivarci in un altro modo.

Come sta Suso? Sarà decisivo come a Doha contro la Juve?
Mi aspetto un Suso che ci aiuti in tutte e due le fasi. So che gli stiamo chiedendo qualcosa in più, ma ora di lui non possiamo fare a meno. In futuro magari non gli chiederemo la fase difensiva, ma adesso abbiamo bisogno che la faccia anche lui. Contro il Verona ha fatto 4-5 giocate incredibili in un tempo. Domani quelle 3-4 occasioni che ci capiteremo dovremo essere concreti e capitalizzare perché più di 3-4 non ce ne capiteranno.

Cosa farebbe in caso di vittoria?
Non lo so, ma sicuramente mi farò un bicchiere di spumante con i giocatori e starò con i miei figli.


 


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