Milan, 180' per essere Giampaolo

Derby incolore, squadra in ritardo, società perplessa: il tecnico deve rispondere. Con Torino e Fiorentina è necessaria la svolta
Milan, 180' per essere Giampaolo© ANSA
2 min

MILANO - I punti non sono molti, sei. I tiri in porta più o meno gli stessi, in quattro partite. Il problema del Milan, e soprattutto di Giampaolo, è che non si è ancora vista la sua mano. Per la verità, neanche un dito. Dicono: siamo a fine settembre, non esagerate. L’ulteriore obiezione tiene: non ci dovevano essere riscontri esaltanti come nell’Inter di Conte, ma neanche una routine fatta di minuti e minuti senza mezzo brivido. Le squadre di Giampaolo sono abituate a costruire, questa non sembra sua. La reazione nel derby dopo il gol di Brozovic non andrebbe definita tale: chi si è sintonizzato in quei minuti, avrebbe pensato alla rassegnazione di chi stava sotto di tre gol e pensava alla partita successiva. Non era proprio così, ma è un discorso che rende l’idea.



Non sappiamo scegliere tra il Milan di Verona (bruttissimo, inguardabile anche in superiorità numerica) e quello di domenica scorsa (senza quel minimo di “sangue” quando sei sotto nella partita più attesa dell’anno). L’ultima recita, steccata, ha amplificato la solitudine di Piatek che non può essere diventato un brocco nel giro di pochi mesi. Ma che rischia di andare in corto circuito, come se il Milan giocasse in dieci, in assenza di un minimo di assistenza. Qui non si tratta di piazzare mine dalle parti della panchina rossonera. Ma di individuare un minimo di quadratura, la stessa che Fonseca ha trovato in casa Roma, senza perdere tempo e con un ambientamento tattico rapido rapido. Inutile far finta di nulla, Torino (domani) e Fiorentina (domenica) indirizzeranno pesantemente gli umori, nella speranza di allontanare i censori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Milan, i migliori video