Giroud: "La Juve mi voleva ma ho fatto bene a non andarci"

L'attaccante del Milan in vista della sfida di domenica: "Pirlo mi voleva ma sono rimasto al Chelsea e ho vinto la Champions... Bianconeri forti, soprattutto Dybala"
Giroud: "La Juve mi voleva ma ho fatto bene a non andarci"© LAPRESSE
Andrea Ramazzotti
4 min

MILANO - Olivier Giroud è l’opposto del tipico francese che, diciamo così, non è amato da tanti italiani. Non si dà arie nonostante un palmares nel quale figurano una Coppa del Mondo, una Champions e diversi altri titoli: è un ragazzo sorridente, dalla battuta pronta, che in campo si sacrifica per i compagni e fuori si sforza di mettere a suo agio l’interlocutore. Nella chiacchierata di ieri, ha esordito dicendo di voler rispondere in inglese e invece ha parlato sempre italiano, riuscendo a citare Mandela («Non conta quante volte sei caduto, ma quante ti sei rialzato») e a trasmettere il desiderio, suo e del Milan, di ripartire dopo lo scivolone con lo Spezia. La Juventus è avvertita.

Giroud, in che momento arriva per voi questo Milan- Juve?

«Dopo la sconfitta di lunedì abbiamo ripreso a guardare avanti. Naturalmente abbiamo analizzato gli errori commessi per migliorare ancora, ma nel calcio dopo un risultato negativo, non puoi fossilizzarti su quello: è necessario voltare pagina e ripartire subito. Ora, dunque, massima concentrazione sulla Juventus: sarà una grande partita e abbiamo bisogno di una prestazione migliore rispetto a quella con lo Spezia. Lo sappiamo. Ci serve una prova eccezionale per batterla».

Sorpreso che i bianconeri non siano in lotta per il titolo?

«Non sono partiti bene, ma questo non vuol dire che non sono forti. Ammetto che mi aspettavo di vederli in corsa per lo scudetto perché la Juve è sempre la Juventus. Al di là della classifica e della partenza negli ultimi giorni di mercato di Cristiano Ronaldo, il loro miglior giocatore, hanno comunque un organico fatto di elementi importanti come per esempio Dybala, il loro playmaker offensivo, un elemento chiave e un campione. Forse hanno pagato i tanti infortuni, ma a livello di qualità e quantità sono tra i migliori d’Italia. Ecco perché non mi fido della Juventus: è in un buon momento e dovremo affrontarla nel giusto modo».

Cosa teme di più?

«E’ una squadra esperta e sottovalutarla sarebbe un errore. Là davanti hanno molte opzioni: oltre a Dybala, ci sono Morata, che ultimamente non ha giocato molto perché è stato coinvolto in discorsi di mercato, Kean, tornato in Italia dopo l’esperienza all’estero, e Kulusevski. Non c’è un solo elemento che può fare la diff erenza e dal quale devi guardarti. La Juve storicamente è una formazione forte fisicamente e solida, contro la quale vinci solo se disputi una grande gara».

I bianconeri sono reduci da otto risultati utili di fila in campionato, voi dallo scivolone interno contro lo Spezia.

«Non dobbiamo perdere fiducia in noi stessi o farci assalire da timori e dubbi perché abbiamo perso in casa un match che dovevamo vincere. Contro la Juventus voglio rivedere il solito Milan generoso, determinato e pronto a riscattarsi subito. D’accordo siamo caduti male, ma siamo pronti a combattere, come si dice, con il coltello tra i denti»

E’ vero che in passato è stato vicino a firmare per la Juventus?

«Sì, è successo nell’estate 2020, con Pirlo allenatore, ma ho preferito restare al Chelsea dove volevo giocarmi le mie chance. Visto come si è conclusa la stagione (vittoria della Champions, ndr), ho preso la decisione giusta».

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