Milan e De Ketelaere, il nuovo affidabile

Milan e De Ketelaere, il nuovo affidabile© EPA
Franco Ordine
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Se la Juve ha puntato sull’usato insicuro per provare a vincere subito, il Milan da tempo ha virato invece sul “nuovo affidabile”. Che è poi il format calcistico inedito per il calcio italiano varato da Elliott con il contributo prima di Boban e poi di Maldini, esaltato dal lavoro di Stefano Pioli capace di esaltare le qualità di molti giovani debuttanti. Certo, all’alba del rinascimento rossonero, coinciso con la fine del lockdown, c’è stato anche il ricorso a due leader dalla carta d’identità molto diversa: prima Simon Kjaer per dare solidità alla difesa, poi Ibrahimovic per alzare l’intensità degli allenamenti e quindi spingere al massimo i motori del team. Ma sono rimasti casi isolati, come l’ultimo Giroud, autore dei gol che hanno tatuato lo scudetto numero 19 sulle maglie del Milan, arrivato l’estate scorsa.

Adesso l’emblema del nuovo affidabile è questo ragazzo belga di 21 anni, Charles De Ketelaere, CDK come lo chiamano i tifosi nelle chat di riferimento, preoccupati in questi giorni dal tira e molla, dalle aperture e dalle chiusure intervallate nel giro di qualche ora a scandire la trattativa che ieri ha regalato altre due “chicche” e promesso un finale esaltante. Entrambe hanno avuto per protagonista l’interessato, ormai deciso più che mai a giocare la prossima Champions con la maglia rossonera. Dapprima ha disertato la seduta d’allenamento del Bruges, poi ha fatto sapere ai suoi agenti di essere disponibile a tagliarsi una parte dello stipendio già concordato con Maldini e Massara pur di agevolare il trasferimento.

I giorni passano, il Bruges ha giocato al rialzo, il Milan ha migliorato l’offerta andando oltre i noti limiti, la data del 13 agosto si sta avvicinando (esordio in campionato con l’Udinese) e c’è bisogno a questo punto della mossa giusta, quella da scacco matto. Che ricorda a Milanello e dintorni quella firmata da Sandro Tonali la scorsa estate, allorquando per consentire il riscatto dal Brescia e sbloccare la trattativa arenata tra Cellino e Maldini, provvide personalmente con un “taglio” del proprio contratto.

L’inseguimento cocciuto di CDK da parte del Milan ha una spiegazione calcistica e un’altra da dietro le quinte. Partiamo dalla prima: per Stefano Pioli, il belga è la pedina utile per migliorare la perfomance della sua trequarti da cui ha ricavato nel passato torneo pochi gol. Si sposa, tra l’altro, con la presenza del francese Adli che in questo pre-campionato sta “stregando” lo spogliatoio per il talento e la capacità di parlare la stessa lingua dei suoi nuovi sodali. Seconda spiegazione più interna: mai come in questa occasione staff tecnico, cioè Pioli, area tecnica, cioè Maldini, e proprietà, cioè Elliott, sono in perfetta sintonia sulla scelta e sulla strategia. Di qui la paziente tela tessuta da Maldini il quale invece di abbandonare la pista (come ha fatto con Botman quando ha capito che le cifre offerte dagli inglesi erano fuori mercato) ha continuato a inseguire il giovanotto arrivando per un colloquio in Belgio e poi partecipando al secondo summit di Lugano. In altre circostanze, anche le più recenti - ad esempio la trattativa con il manager di Kessie - l’ex capitano rossonero è stato pronto ad alzarsi dal tavolo dinanzi a richieste ritenute sproporzionate (gli ultimi i colloqui con l’agente furono condotti da Massara in solitaria).


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