De Ketelaere da Milan: il Mondiale per il rilancio

Pioli spera che l’esperienza in Qatar gli serva per tornare a stupire: l’obiettivo è avere un "nuovo rinforzo" in casa nella seconda parte di stagione
Antonio Vitiello
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MILANO - Ultime ore con la maglia del Milan per Charles De Ketelaere, poi penserà solamente alla nazionale belga e al Mondiale in Qatar. E potrebbe essere la chiave giusta per rigenerare mentalmente un giocatore che col passare delle settimane ha riscontrato sempre più difficoltà nell’adattarsi al Milan. La partenza era stata incoraggiante, con una bella prestazione e con un assist contro il Bologna alla terza giornata, poi si è infilato in una spirale negativa che lo ha portato ad essere sempre più timido e quasi impacciato nelle ultime partite. Il Milan spera che l’aria del Mondiale possa fargli ritrovare il sorriso in modo da riabbracciare a gennaio un giocatore nuovo, con una testa diversa. Ma le difficoltà iniziali di De Ketelaere erano state messe in preventivo sia dalla dirigenza milanista, che dal ct della nazionale Roberto Martinez: «Non è stato difficile scegliere di portarlo al Mondiale. De Ketelaere è partito meglio del previsto al Milan. Ora deve lottare per il suo posto, ma ne trarrà vantaggio per vivere la sua prima Coppa del Mondo - ha spiegato il commissario tecnico del Belgio - questo gli farà bene. Il modo in cui può giocare tra le linee ci aiuterà». Ed è soprattutto la speranza di Paolo Maldini e Frederic Massara, consapevoli delle difficoltà ambientali per un 21enne che arriva da un campionato totalmente diverso come quello belga.

Investimento

A pesare è soprattutto la spesa a bilancio per acquistarlo in estate: 32 milioni di euro più tre di bonus, e una telenovela durata oltre un mese. La scelta però della dirigenza è stata chiara fin dall’inizio, fatta in accordo con l’allenatore per provare a rinforzare qualitativamente la trequarti. La società di via Aldo Rossi proverà in tutti i modi a difendere il suo investimento, a cercare qualsiasi soluzione per mostrare al pubblico milanista il vero De Ketelaere, il ragazzo promettente che in patria viene visto come un predestinato. Ma giocare in questo Milan non è semplice, soprattutto dopo la conquista dello scudetto le pressioni sono raddoppiate e l’inserimento di Charles è stato più complicato del previsto. Qualche giorno fa ne ha parlato anche l’agente dell’ex Bruges, confermando che l’inserimento difficoltoso al Milan era stato già un tema di discussione con Maldini e Massara: «Sta a lui combattere per tornare titolare. Per me è normale che al primo anno ci siano alti e bassi, non dobbiamo farci prendere dal panico», ha spiegato Tom De Mul, ex giocatore e procuratore del 21enne. «So che ne aveva parlato anche con la società. Nel senso che sapevano che sarebbe servito un po' di tempo per adattarsi», conferma a Sjotcast Podcast. «Il Milan ha avuto esperienze simili con Leao e Tonali. C’è da dire che tutte quelle aspettative, forse, hanno portato a una situazione in cui il ragazzo è stato giudicato in modo troppo severo - ha detto il manager di De Ketelaere - alcune critiche sono giuste, ma le aspettative restano alte per il primo anno. La lingua, la nuova cultura, un club così grande. È una cosa normale».


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