
MILANO - Conte sulla panchina del Milan evidentemente dipende dalla qualificazione alla prossima Champions. La separazione da Pioli, infatti, al momento si può consumare solo se il Diavolo non dovesse tagliar e quel traguardo. La squadra rossonera è tornata a zoppicare in campionato ed è ora al quarto posto, l’ultimo utile. Nonostante le difficoltà , però, la società non ha messo in discussione Pioli: non è questo il momento dei bilanci, che verranno stilati solo a bocce ferme.

La suggestione
Resta il fatto che un Conte libero sul mercato rappresenta un’occasione. E, dunque, in caso di divorzio da Pioli, può trasformarsi in un’ipotesi. Con un punto interrogativo, però. Dall’arrivo di Elliott, e ora anche con RedBird, il Milan ha seguito una politica degli ingaggi molto attenta e rigida. Per non andare oltre certi limiti, sono stati sacrificati i vari Donnarumma, Calhanoglu, Kessie e Romagnoli. E non a caso le trattative per il rinnovo di Leao si trascinano da mesi. Lecito quindi chiedersi se le eventuali richieste di Conte sarebbero compatibili con le disponibilità rossonere. Fu fatto uno sforzo per riportare Ibrahimovic a Milanello e poi per il primo rinnovo. Ma lo svedese è un giocatore, Conte un allenatore…