Milan, ma questo Leao non merita i fischi

Leggi il commento al momento del fuoriclasse portoghese, fischiato a San Siro
Milan, ma questo Leao non merita i fischi© ANSA
Franco Ordine
3 min

A lui, a sua immensità calcistica Marco Van Basten, Pallone d’Oro per più anni nel Milan berlusconiano, non è mai capitato. E probabilmente, ieri sera, arrivato in tribuna a San Siro insieme con la moglie, e in compagnia di Mauro Tassotti per festeggiare con i suoi sodali il Capodanno italiano, si sarà chiesto i motivi di quei fischi, magari ingenerosi, dei 70 mila dedicati a Rafa Leao che è l’unico degno erede del fuoriclasse olandese che continua ad avere il cordone ombelicale intatto con il club rossonero. Già, perché oltre alla modesta esibizione con il Sassuolo, domato grazie a una delle rare giocate di livello firmate dalla coppia Bennacer-Pulisic, i due eroi dell’ultimo atto del 2023 milanista, non ci sono stati grandi sprechi da parte del portoghese né clamorose pigrizie che spesso gli sono state attribuite in passato. Ha fatto poco per meritarsi l’ovazione ma non i fischi. Anzi un applauso sincero l’ha ricevuto Leao durante la prima frazione rincorrendo un rivale da cima a fondo della propria metà campo riuscendo tra l’altro a vincere il contrasto e conquistare il possesso della palla, per tralasciare il gol tolto per fuorigioco. Il punto è questo: non gli ha giovato l’ultimo post polemico riservato ai suoi tifosi criticoni. È il caso, come gli consigliò Maldini un giorno, di lasciar perdere Instagram e dedicarsi esclusivamente al Milan. 

L'altro Milan

Dietro i fischi, c’è anche un altro Milan che cresce e prende campo. Ed è quello che emerge dalla panchina di Pioli nell’allestire i ricambi contro il Sassuolo, vissuti in emergenza assoluta tanto per cambiare. Con il debutto di Kevin Zeroli, classe 2005 (l’11 gennaio compie 19 anni), nato a Busto Arsizio, dall’età di 5 anni nelle file delle giovanili rossonere, centrocampista di lotta e di governo, capace di gol in acrobazia con Abate, il Milan ha raggiunto quota 6 esordienti under 20. Il suo presente, a dispetto del terzo posto conservato ieri con il gol di Pulisic, non promette granché ma il suo futuro da questo punto di vista sembra garantito.  
Ecco la pattuglia che ha messo piede a San Siro e ricevuto il battesimo calcistico della Serie A: Camarda, classe 2008; Simic (autore anche di un gol con il Monza), classe 2005; Bartesaghi classe 2005; Zeroli (2005), Chaka Traorè (2004) e Romero (2004). Di questi tempi magrissimi per l’addio al decreto crescita, può diventare una buona notizia per Furlani e Moncada che adesso sono alle prese con il prossimo calciomercato. Non hanno scuse: devono potenziare la difesa dove ieri ha giocato Kjaer a mezzo servizio e Theo Hernandez ha fatto il centrale! 


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