Milan, meno male che Pulisic c’è: ma in Europa non puoi giocare a mosca Ceca

Nonostante sia rimasta in superiorità numerica dopo soli 26 minuti di gioco per l'espulsione di Diouf, la squadra di Pioli ha subito due gol dallo Slavia, ha giocato molto male e il ritorno sarebbe stato ancora più complicato se l'americano non avesse segnato il 4-2 su assist di Leao. Ma a Praga sarà dura
Xavier Jacobelli
2 min

Mai sottovalutare gli avversari in Europa League, torneo il cui tasso tecnico è in continua lievitazione, dove i gol grandinano e le sorprese non mancano. Il Milan e lo Slavia Praga possono confermare. I rossoneri hanno rischiato di pareggiare una partita che potevano e dovevano vincere a mani basse e si era messa benissimo dopo soli 26', quando i rivali sono rimasti in dieci per la giusta espulsione di Diouf, reo di un fallaccio su Pulisic. Al punto che nemmeno lo splendido 3-1 di Doudera sembrava preoccupare non più di tanto la squadra di Pioli, forte delle reti di Giroud, Rijnders e Loftus Cheek. Invece, nel secondo tempo il Milan si è maledettamente complicato la vita, galeotta la grintosa prova dei boemi, al debutto a San Siro, tuttavia per nulla intimoriti, né dal tempio del calcio né dal blasone degli avversari.

Milan, una ripresa da dimenticare

Rientrati in campo deconcentrati e arruffoni, gli uomini di Pioli hanno subito la rete di Schranz dopo dieci minuti (un'altra perla di stilistica bellezza), poi sono piombati in una snervante apatia che ha irritato i tifosi. Per fortuna, i loro fischi sonori sono riusciti a ridestare la squadra dal torpore in cui era piombata. Tant'è vero che, su guizzo di Leao, Pulisic ha firmato il provvidenziale 4-2, parziale polizza di qualificazione. Se avesse giocato una partita tutto ritmo e aggressività, il Milan avrebbe potuto ipotecare l'ingresso nei quarti. Ora, invece, la pratica si complica e di molto, pensando al ritorno del 14 marzo nella tana dello Slavia, l'Eden Arena pronta a trasformarsi in una bolgia. Infernale anche per il Diavolo.


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