Maldini, stoccata al Milan: la frase sullo scudetto dell'Inter

Le parole dell'ex dirigente rossonero sulla seconda stella conquistata dalla squadra di Simone Inzaghi

Intervistato da Radio Tv Serie A, Paolo Maldini ha parlato dello scudetto conquistato dall'Inter. L'ex dirigente del Milan ha riservato una stoccata "velata" nei confronti della società rossonera: "Scudetto Inter? È molto indicativo quello che è successo. L’Inter ha una struttura sportiva che determina il futuro dell’area sportiva. È stata gratificata con contratti a lunga scadenza, c’è stata un’idea di strategia. Non è un caso che il Napoli sia andato male dopo gli addii di allenatore e direttore sportivo. Si dà poca importanza alla gestione del gruppo, a volte si considerano i giocatori come macchine che devono produrre qualcosa, ma per farlo servono persone che li aiutino a farlo". 

Maldini e il rapporto con il Milan

"Ho scelto di fare il dirigente in primis perché era il Milan, poi nei trentuno anni di esperienza ho avuto cose da raccontare e insegnare. Poi c’è il lavoro in sé, che è tutt’altro rispetto a ciò che ci si aspetta. Milan, Nazionale o niente? È una regola che vale soprattutto per l’Italia, non riuscirei mai a vedermi in un club diverso dal Milan. Se vado allo stadio a vedere il Milan? No, non vado più, è logico. Lo seguo insieme a Monza ed Empoli dove giocano i miei figli. Ho creato tanti rapporti, è una questione di relazioni. Quello che abbiamo creato non è stata solo una squadra vincente, ma anche tante relazioni con i giocatori. Ne sono arrivati circa trentacinque nel corso dei cinque anni, con ognuno di loro si è creato un rapporto speciale". 

Maldini e l'approccio del Psg 

"Il Psg? Non ho mai detto di no, prima del Milan sono stato tre volte a Parigi e avevo dato la mia disponibilità, poi la cosa non è andata avanti; pensandoci adesso è stato un bene, sarei entrato in una società ancora in grande evoluzione, in un paese che non conoscevo, con una lingua che non conoscevo".


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Maldini e il rapporto con Berlusconi

"Rapporto deteriorato con Silvio Berlusconi? No, sono diventato amico di Piersilvio e sono stato ad Arcore tante volte come suo amico. Il Presidente mi ha sempre detto: 'Sono un tuo secondo padre' e così è sempre stato. Quando è stato ricoverato in ospedale, il giorno che è uscito mi ha chiamato, pochi giorni prima della sua morte, voleva fare degli scambi con il Monza, voleva sapere di alcuni giocatori, mi parlava dei suoi calciatori e li conosceva benissimo. Il calcio lo ha accompagnato fino all'ultimo, lo ha vissuto come passione e questo si trasmette, all'ambiente, agli allenatori e ai calciatori".


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Intervistato da Radio Tv Serie A, Paolo Maldini ha parlato dello scudetto conquistato dall'Inter. L'ex dirigente del Milan ha riservato una stoccata "velata" nei confronti della società rossonera: "Scudetto Inter? È molto indicativo quello che è successo. L’Inter ha una struttura sportiva che determina il futuro dell’area sportiva. È stata gratificata con contratti a lunga scadenza, c’è stata un’idea di strategia. Non è un caso che il Napoli sia andato male dopo gli addii di allenatore e direttore sportivo. Si dà poca importanza alla gestione del gruppo, a volte si considerano i giocatori come macchine che devono produrre qualcosa, ma per farlo servono persone che li aiutino a farlo". 

Maldini e il rapporto con il Milan

"Ho scelto di fare il dirigente in primis perché era il Milan, poi nei trentuno anni di esperienza ho avuto cose da raccontare e insegnare. Poi c’è il lavoro in sé, che è tutt’altro rispetto a ciò che ci si aspetta. Milan, Nazionale o niente? È una regola che vale soprattutto per l’Italia, non riuscirei mai a vedermi in un club diverso dal Milan. Se vado allo stadio a vedere il Milan? No, non vado più, è logico. Lo seguo insieme a Monza ed Empoli dove giocano i miei figli. Ho creato tanti rapporti, è una questione di relazioni. Quello che abbiamo creato non è stata solo una squadra vincente, ma anche tante relazioni con i giocatori. Ne sono arrivati circa trentacinque nel corso dei cinque anni, con ognuno di loro si è creato un rapporto speciale". 

Maldini e l'approccio del Psg 

"Il Psg? Non ho mai detto di no, prima del Milan sono stato tre volte a Parigi e avevo dato la mia disponibilità, poi la cosa non è andata avanti; pensandoci adesso è stato un bene, sarei entrato in una società ancora in grande evoluzione, in un paese che non conoscevo, con una lingua che non conoscevo".


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