Retroscena esonero Fonseca: quando è stato deciso e i contatti con Conceicao

Il Milan cambia guida tecnica dopo il pareggio con la Roma: il nuovo allenatore atteso oggi a Milanello
Antonello Gioia
4 min

MILANO - Che la panchina di Paulo Fonseca fosse più che traballante lo si racconta già dalle prime partite ufficiali. Negli ultimi giorni, però, il clima attorno all'allenatore si è ulteriormente surriscaldato. È attorno a questi fuochi di tensione che ci si è avvicinati a Milan-Roma, con un Fonseca mogio in conferenza, a tratti rassegnato nel parlare e nell'analizzare i problemi della sua squadra. Poi, poco prima del fischio d'inizio, le voci sul futuro della panchina rossonera hanno visto aumentare i decibel. Fino a far debordare il tutto.

Milan, la delusione di Fonseca

Paulo Fonseca, a meno di clamorosi ribaltoni, non sarà più l'allenatore del Milan. L'allenatore portoghese ha già parlato ai suoi nello spogliatoio, dicendo loro: «Mi dispiace per come è andata». Una delusione forte per un uomo, prima che un allenatore, che ha messo tutto sé stesso in questa avventura. Non è bastato. Pubblicamente, poi, ha glissato: «Non ho parlato con nessuno e non è vero che ho avuto un confronto duro con Ibrahimovic. Non posso commentare niente. Mi sento solido, non ho segnali contrari. Non ho mai avuto paura di niente nel calcio, ho sempre la coscienza tranquilla». Frasi di circostanza.

Milan, contestazione per la società

Volume altissimo lo ha avuto anche San Siro sin dal primo minuto. Non, però, per spingere la squadra di casa. Anzi: dal 20’ in poi, la Curva Sud Milano, parte più calda della tifoseria milanista, ha smesso di cantare in segno di protesta. Per i primi giri di lancetta della partita, i cori ci sono stati e hanno seguito il consueto ritornello degli ultimi giorni, già ascoltato dopo Milan-Genoa, alla festa dei 125 anni del Club del 16 dicembre e sugli spalti del "Bentegodi": "Cardinale devi vendere, vattene", "Noi non siamo americani" e "Questa società non ci merita". Non sono stati risparmiati neanche i calciatori: a fine primo tempo, per esempio, lo stadio ha subissato di fischi Theo e compagni.

Fonseca, rosso di rabbia

Il clima descritto ha reso ancor più nervoso - se possibile - Paulo Fonseca. Il portoghese è sì un uomo distinto, elegante, educato, ma le partite trascinano e le emozioni pesano, soprattutto se dolorose come quelle vissute nelle ultime ore. Ed ecco che si può leggere come un segno del destino l'espulsione subita dall'allenatore del Milan per due ammonizioni nel giro di due minuti per proteste veementi. Rabbia, forse frustrazione, sicuramente delusione per quello che voleva che fosse la sua avventura a Milano. E che così non è stata. Al 43’ Fonseca ha abbandonato la panchina rossonera di San Siro.

Milan, ecco Conceicao

E la lascerà ad un sostituto già designato da qualche giorno. Si tratta di Sergio Conceiçao, ex allenatore del Porto, passato in Italia da calciatore tra le fila di Lazio, Parma e Inter. Il 50enne nativo di Coimbra era stato contattato già prima dell'annuncio di Fonseca; parte del management, infatti, spingeva per la sua candidatura. Si è poi andati su Fonseca fino ad arrivare a queste ore. Ricontattato una decina di giorni fa, Conceiçao si è reso disponibile al subentro. Da un portoghese a un portoghese, dunque. A livello di nazionalità non cambia nulla, ma la dirigenza rossonera spera che, in breve tante cose possano cambiare nella stagione del Milan. Sei mesi in cui la società si gioca molto. Sei mesi in cui Sergio Conceiçao, a cominciare dalla sfida contro suo figlio Francisco in Supercoppa, si giocherà la sua grande chance con opzione (a favore del Milan) per un eventuale prolungamento.


© RIPRODUZIONE RISERVATA