Tare: “Costruiremo un Milan per vincere subito”© AC Milan via Getty Images

Tare: “Costruiremo un Milan per vincere subito”

L'intervista al nuovo ds: "La storia di questo club impone una cosa sola: conquistare trofei. La seconda stella? Anche Allegri si è convinto in 48 ore"
Antonio Vitiello

Il primo mese di Igli Tare come direttore sportivo del Milan è stato impegnativo. Incontri di mercato quotidiani, riunioni con Massimiliano Allegri, una prima fase in cui sono avvenute cessioni e una seconda in cui ci saranno acquisti. Il nuovo ds rossonero ha parlato delle strategie di mercato che vorrebbe applicare nel corso dell’estate: «Darò il massimo per contribuire a portare questa società dove merita. Arrivo in un club con una storia così gloriosa e ti dà una responsabilità enorme».  

A che punto sono i lavori sul mercato? 
«In questa prima fase abbiamo cercato di capire quali sono le uscite e quali sono i giocatori che possono arrivare. Abbiamo fatto tante riunioni insieme allo staff, con Zlatan, Moncada, con Allegri. Ci siamo visti diverse volte e penso di avere le idee chiare: non sarà una rivoluzione della squadra ma sarà un modo di cercare di puntualizzare dei ruoli specifici». 

Modric che acquisto è stato? 
«L’anno scorso è mancata leadership e l’acquisto di Modric serve proprio a questo. E’ una figura importante nel calcio mondiale. Ho parlato con lui di persona e ho trovato un ragazzo che ha ancora tanta voglia di essere competitivo. Il suo arrivo è fondamentale per essere un punto di riferimento per la squadra». 

Cosa ne pensi di Xhaka e Jashari?  
«Il punto di partenza è che il centrocampo sarà il reparto dove interverremo di più. Questa è una cosa che abbiamo analizzato con l’allenatore sui profili e caratteristiche che servono a questa squadra. Sono due giocatori di grande valore ma alla fine dobbiamo fare la scelta giusta in base a cosa serve a noi. Sarà importante aumentare la qualità di gioco di questa squadra». 

Come va letto l’addio di Theo Hernandez? 
«Tutte queste valutazioni partono anche da una volontà, da parte sua, di cercare una nuova esperienza. Con l’arrivo mio e di un nuovo allenatore si cercherà di costruire una squadra diversa dagli anni passati. La sua cessione non è ancora definita, stiamo lavorando».  

Invece Maignan resta?  
«Maignan non è in partenza, sarà al Milan anche nella prossima stagione. C’è stato un interessamento da un club della Premier ma alla fine non si è trovato un accordo, sapendo anche che Maignan è un punto di riferimento non solo in campo ma anche fuori. Abbiamo deciso di puntare su di lui e di guardare avanti insieme». 

Ci saranno movimenti pure in attacco? 
«Si prevede di intervenire sugli esterni nel caso di qualche uscita. Per quanto riguarda il centravanti, stiamo cercando un altro giocatore per metterlo in competizione con Gimenez. Santi lo ritengo un ottimo giocatore che però arriva da un calcio diverso. Abbiamo massima fiducia in lui ma dobbiamo fare anche un altro intervento sul ruolo di centravanti. Dovrà avere le caratteristiche del centravanti vero che dentro l’area può fare la differenza: questo è mancato dall’addio di Giroud».  

L’attaccante in competizione con Gimenez arriverà dalla Serie A?  
«Stiamo valutando sia in Italia che fuori dall’Italia: è una questione di caratteristiche e per il gioco della nostra squadra è fondamentale. Deve essere un giocatore con caratteristiche completamente diverse da quelle che ha Gimenez, che non è un centravanti alla Giroud». 

In quali ruoli interverrete?  
«Stiamo cercando mediani bassi di un centrocampo a tre: Musah non ha queste caratteristiche, può giocare a due o a tre ma con altre caratteristiche. Stiamo valutando l'intervento anche di un altro giocatore a centrocampo insieme a un attaccante. Nel caso di una cessione interverremo anche sulle ali e in difesa nella parte centrale». 


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Che Milan ha in testa?  
«Non è una questione solo di modulo ma anche come la squadra deve giocare. Ne abbiamo discusso a lungo con Allegri: abbiamo idee chiare di una squadra compatta e che deve dominare le partite, con giocatori di grande palleggio. Uno dei motivi per cui stiamo intervenendo a centrocampo è anche perché l’acquisto di un mediano basso o di uno come Modric alzano tantissimo il livello tecnico di questa squadra. Dobbiamo cercare da subito di essere protagonisti: questo campionato ci può dare delle grandi soddisfazioni». 

Avete un identikit preciso per i terzini? Zinchenko piace? 
«Vogliamo soprattutto dei giocatori giovani e di grande prospettiva che siano funzionali per il nostro sistema di gioco. Sono cose che abbiamo studiato con l’allenatore, abbiamo le idee chiare e nelle prossime due o tre settimane ci sarà un seguito a queste trattative». 

Andrete su attaccanti da 50 milioni? 
« A volte ci sono giocatori che sono costati un patrimonio e poi non hanno reso, altri hanno fatto il contrario. Per me è una questione solo di ruolo, posizioni e interpretazione. Con Max abbiamo deciso di stare attenti ma fermi e fare la scelta giusta al momento giusto. Prima di tutto la posizione a cui teniamo di più è il mediano, il resto lo sistemeremo». 

Leao resta?  
«Lui è un campione vero. In pochi nel calcio di oggi decidono le partite da soli. È un giocatore fondamentale per la nostra squadra ma anche per il nostro progetto. Ho avuto modo, e anche l’allenatore lo ha fatto, di parlare seriamente con lui e ho avuto una bella sorpresa. Offerte? Non abbiamo ricevuto ancora niente: gli interessamenti sono tutte voci di mercato».  

E’ vero che ha chiuso Allegri in due giorni?  
«Dopo il mio arrivo c’era questa necessità di intervenire subito. Dal primo contatto che ho avuto con Allegri ho percepito che ci teneva molto a questa società: aveva una conoscenza molto profonda delle problematiche di questa squadra. Grazie a un blitz mio e di Furlani a Lugano dove abbiamo fatto un incontro lungo insieme a Max, abbiamo fatto sì che in 48 ore prendesse una decisione veloce e accettasse questo nostro progetto».  

Con Allegri si punta alla seconda stella?  
«La storia di questo club dice tutto. Quando lavori per il Milan, il primo obiettivo è creare squadre competitive per vincere trofei. Lo racconto anche con grande entusiasmo: è un onore lavorare per un club con una storia così gloriosa, e insieme al mister daremo il massimo per raggiungere anche questo obiettivo». 

Ci sono state richieste da parte di Allegri?  
«Sono in contatto con lui quotidianamente, anche più di 4 o 5 volte al giorno. È al corrente di ogni cosa che facciamo per la squadra. È ben chiaro il suo sistema di gioco: prima ci sono determinati ruoli e poi il resto sarà completato alla fine del mercato». 

Camarda partirà.  
«Abbiamo preso la decisione di darlo in prestito e abbiamo chiuso un accordo con il Lecce dove andrà a giocare per un anno in prestito con la speranza di tornare da noi come ci auguriamo tutti». 

Come ha vissuto la contestazione dei tifosi? 
«Ho realizzato un sogno di venire a lavorare per il club che ho tifato da bambino e questo mi dà qualcosa in più per dare il massimo e raggiungere gli obiettivi. Ho vissuto tante contestazioni nella mia esperienza: so che per noi è una responsabilità in più per dare qualcosa in più, dalle grandi sconfitte sono nate le grandi vittorie. L’esperienza del Napoli insegna». 

Come si sostituisce un giocatore come Reijnders?  
«Fare dei paragoni è difficile ma penso che il Milan abbia un giocatore come Loftus-Cheek che è uno dei centrocampisti più completi nel panorama europeo. Può essere un giocatore fondamentale per il Milan nella prossima stagione».  


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Il primo mese di Igli Tare come direttore sportivo del Milan è stato impegnativo. Incontri di mercato quotidiani, riunioni con Massimiliano Allegri, una prima fase in cui sono avvenute cessioni e una seconda in cui ci saranno acquisti. Il nuovo ds rossonero ha parlato delle strategie di mercato che vorrebbe applicare nel corso dell’estate: «Darò il massimo per contribuire a portare questa società dove merita. Arrivo in un club con una storia così gloriosa e ti dà una responsabilità enorme».  

A che punto sono i lavori sul mercato? 
«In questa prima fase abbiamo cercato di capire quali sono le uscite e quali sono i giocatori che possono arrivare. Abbiamo fatto tante riunioni insieme allo staff, con Zlatan, Moncada, con Allegri. Ci siamo visti diverse volte e penso di avere le idee chiare: non sarà una rivoluzione della squadra ma sarà un modo di cercare di puntualizzare dei ruoli specifici». 

Modric che acquisto è stato? 
«L’anno scorso è mancata leadership e l’acquisto di Modric serve proprio a questo. E’ una figura importante nel calcio mondiale. Ho parlato con lui di persona e ho trovato un ragazzo che ha ancora tanta voglia di essere competitivo. Il suo arrivo è fondamentale per essere un punto di riferimento per la squadra». 

Cosa ne pensi di Xhaka e Jashari?  
«Il punto di partenza è che il centrocampo sarà il reparto dove interverremo di più. Questa è una cosa che abbiamo analizzato con l’allenatore sui profili e caratteristiche che servono a questa squadra. Sono due giocatori di grande valore ma alla fine dobbiamo fare la scelta giusta in base a cosa serve a noi. Sarà importante aumentare la qualità di gioco di questa squadra». 

Come va letto l’addio di Theo Hernandez? 
«Tutte queste valutazioni partono anche da una volontà, da parte sua, di cercare una nuova esperienza. Con l’arrivo mio e di un nuovo allenatore si cercherà di costruire una squadra diversa dagli anni passati. La sua cessione non è ancora definita, stiamo lavorando».  

Invece Maignan resta?  
«Maignan non è in partenza, sarà al Milan anche nella prossima stagione. C’è stato un interessamento da un club della Premier ma alla fine non si è trovato un accordo, sapendo anche che Maignan è un punto di riferimento non solo in campo ma anche fuori. Abbiamo deciso di puntare su di lui e di guardare avanti insieme». 

Ci saranno movimenti pure in attacco? 
«Si prevede di intervenire sugli esterni nel caso di qualche uscita. Per quanto riguarda il centravanti, stiamo cercando un altro giocatore per metterlo in competizione con Gimenez. Santi lo ritengo un ottimo giocatore che però arriva da un calcio diverso. Abbiamo massima fiducia in lui ma dobbiamo fare anche un altro intervento sul ruolo di centravanti. Dovrà avere le caratteristiche del centravanti vero che dentro l’area può fare la differenza: questo è mancato dall’addio di Giroud».  

L’attaccante in competizione con Gimenez arriverà dalla Serie A?  
«Stiamo valutando sia in Italia che fuori dall’Italia: è una questione di caratteristiche e per il gioco della nostra squadra è fondamentale. Deve essere un giocatore con caratteristiche completamente diverse da quelle che ha Gimenez, che non è un centravanti alla Giroud». 

In quali ruoli interverrete?  
«Stiamo cercando mediani bassi di un centrocampo a tre: Musah non ha queste caratteristiche, può giocare a due o a tre ma con altre caratteristiche. Stiamo valutando l'intervento anche di un altro giocatore a centrocampo insieme a un attaccante. Nel caso di una cessione interverremo anche sulle ali e in difesa nella parte centrale». 


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