Napoli, De Laurentiis: «Benitez se resta sarò felicissimo»

Il presidente del Napoli: «Altrimenti non ci faremo trovare impreparati. Daremo al popolo napoletano uno stadio degno di chiamarsi tale senza muoverci dal San Paolo. Costruiremo un nuovo centro per le giovanili. La Champions? Se ci entreremo avremo più ossigeno e potremo migliorare»
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ROMA - Aurelio De Laurentiis annuncia di voler tenere Rafa Benitez. Il presidente del Napoli, ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, ha confermato di puntare tutto sul tecnico spagnolo: «Aspetto risposte entro sabato. Se rinnoverà con noi sarò la persona più felice del mondo altrimenti non ci faremo trovare impreparati». 

LA FAMIGLIA - «Gli ho detto che può restare o un anno o altri cinque. Di convincere la sua famiglia, parlare con moglie e la figlia più piccola, visto che la grande si iscriverà a Oxford. Per loro vivere a Roma, dove ci sono tante scuole inglesi, sarebbe perfetto. Io lo aiuterei in tutto, può creare una nuova Liverpool ed io ne sarei felice. Ho sempre avuto lunghi rapporti di lavoro. Lui mi ha detto che deve parlare con la famiglia e mi farà sapere. Se Benitez resta sarò l'uomo più felice del mondo, altrimenti arriverà un altrettanto bravo allenatore e i tifosi saranno felici con me. Devono solo sperare che io non vada .

RINNOVO MAGGIO - «Ho incontrato anche Bigon, che doveva parlarmi del rinnovo di Maggio, ch'è avvenuto per i prossimi tre anni. Ringraziamo Maggio per tutto ciò che ha fatto. Ci siamo fatti questo reciproco regalo».

SULLA CRISI - «Tra me e Benitez c'è sempre stato un rapporto di grande stima reciproca ed amicale.  E' vero che lunedì ci siamo visti, sono andato da lui ed eravamo soli. E' stato un faccia a faccia per chiarirci sulle prossime partite, importantissime per tutti. Ho letto che voleva conoscere il business plan ed è per questo che gli ho parlato dello stadio: abbiamo convocato gli stessi architetti dello Juventus Stadium, per consegnare il progetto di massima al Comune. Se tutto va bene, potremmo cominciare il lavori al San Paolo il 1 marzo 2016, poi se in Comune fossero celerissimi allora potremmo cominciare anche prima. Quanto al settore giovanile, ho già trovato una situazione con 8 ettari per costruire dai 4 ai 6 campi tra sintetico ed erba, istituto alberghiero e altre strutture».

MERCATO -  «L'anno scorso abbiamo investito più di 90 milioni, non va dimenticato. Quest'anno abbiamo preso Strinic, Gabbiadini e Koulibaly. Comprare per comprare non lo faccio. Non sono abbonato alla fiera del cretino. Devo badare ai numeri, questo è il primo anno che chiuderemo in rosso a causa del mancato passaggio in Champions League e lo sforamento del tetto ingaggi. Nonostante tutto investirò soldi miei nello stadio, andrò avanti per fare il centro per le giovanili per non far andare altrove i talenti campani. Se andremo in Champions avremo la possibilità di ossigenarci e migliorare la squadra, ma non c'è bisogno di sostituire Higuain, Gabbiadini, Callejon, Mertens o Insigne. Devo fare tre acquisti mirati».

CASO DENIS-TONELLI - «Non vorrei stare nei passi di Tosel, bravissima persona e straordinario giudice. Si trova prigioniero di una Federcalcio che non ha cambiato a. L'Atalanta non c'entra a. Se gli levo l'attaccante migliore è come se la bollassi per una retrocessione. Finito il campionato andrebbe multato il calciatore e non la società, in modo che la prossima volta, prima di fare l'agguato ci pensi dieci volte e non una sola. Questi signori vanno colpiti nel denaro. Bisogna colpirli dove loro sono più vulnerabili, sul denaro».

CAOS TORINO - «Ci sono stati i guai a Roma di Fiorentina-Napoli, poi gli olandesi a Piazza di Spagna. Pensiamo all'Isis cosa potrebbe fare qui. Abbiamo un Ministero degli Interni incapace di proteggere la Capitale. Non è colpa dei club che hanno le tasche piene dell'incapacità di prendere decisioni».


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