NAPOLI - Lassù «qualcuno» lo ama: e saranno (almeno) in quarantacinquemila, e si vestiranno da principi azzurri, e metteranno la maschera e la maglietta, falsi nueve, loro, aspettando quello vero.
ECCO EL PIPITA. Si gioca e sarà come avere Higuain con sè, perché risulterà strano, e «doloroso», e inconsueto, ma la poltrona per Sua Maestà è chiaramente prenotata ed il Re non rinuncerà all’appuntamento con il «suo» Napoli: avrebbe voluto regalargli altri gol, avvicinare Nordahl, provare a calzare la Scarpa d’oro, essere il leader che tenta di riscrivere la Storia. Dovrà invece scrutare oltre quel velo di malinconia che si porta dentro e che il San Paolo cercherà di strappare lasciandolo senza fiato, coccolandoselo per che quel che potrà.
CANTONE: DEVONO RIDARCI HIGUAIN
PREVENDITA. I numeri non mentono mai, né gli esperti sbagliano una previsione: trentacinquemila biglietti (compreso gli abbonati) già venduti per Napoli-Verona, trasformata in sfida di cartello dal clima scatenatosi a Udine e propagatosi nei giorni successivi. E alla fine, viaggiando al ritmo di tre-quattro mila biglietti al giorno, si toccherà la soglia dei quarantacinquemila, uno scenario da restare senza fiato, un contesto da «partitissima».
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