Il Napoli dalla A alla Z, una stagione da applausi

Il secondo posto, il record di vittorie e di punti, il ritorno in Champions League: Sarri ha compiuto un piccolo capolavoro
Il Napoli dalla A alla Z, una stagione da applausi© ANSA
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Tagsnapoli

A come Allan, l’uomo in più a centrocampo. Acquisto azzeccato in pieno. Infaticabile, straordinario recupera palloni.

B come la Curva da cui è partito il coro diventato poi tormentone: “Un giorno all’improvviso”.

C come Callejon. Meno gol rispetto alle precedenti stagioni, ma un apporto straordinario al 4-3-3 di Sarri. L’esterno d’attacco ideale, insostituibile.

D come De Laurentiis. Ha rifiutato offerte importanti in estate per cedere i suoi gioielli. E’ riuscito a trattenerli, nonostante l’ingaggio di un allenatore che non sembrava di prima fascia. Ora si ritrova un bel gruzzoletto da spendere in vista della prossima Champions League.

E come Empoli, dove tutto è cominciato. Prima Valdifiori, regista poco sfruttato per l’esplosione di Jorginho, poi Sarri e Hysaj, che ha messo in panchina Maggio. Il prossimo sarà Tonelli. Dall’azzurro toscano all’azzurro napoletano.

F come fantasia. Quella che non è mancata di certo al Napoli per trovare la via del gol.

G come Gabbiadini. Quando è stato chiamato in causa dal 1’, ha sempre risposto alla grande. Ha dovuto digerire la panchina: inevitabile con quel mostro lì davanti.

H come Hamsik. Sarri gli ha ridato la possibilità di giocare guardando la porta, sebbene da lontano. Lui ha risposto con una stagione meno prolifica del solito, ma fruttuosa dal punto di vista degli assist.

I come Insigne. Doppia doppia (assist e gol). Lorenzo è cresciuto, soprattutto dal punto di vista tattico. Ora si sacrifica, sa difendere. Dopo Higuain, c’è lui sul podio dei migliori.

J come Jorginho. Che avesse i piedi buoni lo sapevamo, ma che fosse così affamato di palloni no. Qualità e interdizione, un regista moderno.

K come Koulibaly. La sorpresa più grande. E’ diventato un muro, uno dei difensori più importanti della nostra Serie A.

L come linea difensiva. Tutta un’altra storia, rispetto al passato. Reina a guidare il reparto, Hysaj, Koulibaly, Albiol e Ghoulam a rappresentare 4 certezze.

M come Mertens. Giocherebbe titolare in gran parte delle squadre di Serie A. Tenerlo in panchina non è stato facile, ma il belga – innamorato di Napoli e della maglia azzurra -si è sacrificato per la causa.

N come numeri, quelli che Sarri ha stracciato. Record di punti fatti e di vittorie. Questa squadra entra nella storia della Società Sportiva Calcio Napoli, che il 1° agosto come 90 anni.

O come orgoglio. Quello dei tifosi, sempre al seguito della squadra. Gli stessi che hanno accolto il Napoli – di notte – dopo il ko con la Juventus a Torino. Quelli che cantano “difendo la città”.

P come Pipita. Gonzalo Higuain. Basta il nome, non bisogna aggiungere altro.

Q come qualità. Il gioco azzurro è stato indiscutibilmente il più bello da vedere quest’anno nella nostra Serie A.

R come Reina. Il portiere leader dello spogliatoio che, come dice Sarri, “guida la difesa con un joystick”.

S come Sarri. L’artefice di questa piccola impresa, che ha riportato il Napoli in Champions League.

T come Tonelli. Il primo colpo per la prossima stagione. Difensore, italiano. Sarà titolare?

U come Udine. Dove il sogno scudetto è definitivamente svanito. Il 3-1, l’espulsione di Higuain, una giornata no che ha detto fine alle ambizioni azzurre.

V come Valdifiori. De Laurentiis voleva un regista e l’ha preso. Ha pagato l’exploit di Jorginho.

Z come Zaza. Quel suo tiro (deviato) allo Juventus Stadium pesa come un macigno, ma è servito da lezione. Per raggiungere i livelli dei bianconeri, bisogna superare i propri limiti.


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