Napoli prigioniero di Mertens: cosa è cambiato

Dopo l’incontro tra l’attaccante e De Laurentiis è calato il silenzio: per il prolungamento, l’ultima parola tocca al fuoriclasse belga
NAPOLI
In scadenza di contratto: Callejon, Mertens
In prestito con diritto di riscatto: nessuno
In prestito con obbligo di riscatto: nessuno
In prestito: nessuno© FOTO MOSCA
Antonio Giordano
3 min

NAPOLI - Stavolta, almeno per ora, non si gioca con le figurine: però poi verrà il giorno in cui si ricomincerà, riapriranno i campi di calcio (e magari lasceranno le porte chiuse) e si entrerà un po’ alla volta nella normalità. Adesso no, non c’è posto per pensierini «laterali», ma un’azienda del genere dovrà pur avere un proprio orizzonte o semmai provare ad immaginarselo in prospettiva: e ci sarà pure un momento in cui non solo sarà lecito ma diventerà anche indispensabile guardarsi dentro, per ricostruirsi. Ci sono poche certezze: Callejon e Mertens hanno un contratto che scadrebbe il 30 giugno, poi vai a capire come sistemeranno la normativa se e come la modificheranno; Milik, invece, si libererebbe a parametro zero al termine della prossima stagione, che potrebbe finire come sempre o anche oltre (chi può dirlo?); e Insigne s’è appena separato da Raiola, Younes e Llorente avevano già intuito che il proprio mini-ciclo stava per essere sommerso dai titoli di coda; Politano ha fatto in tempo a conoscere le bellezze di Napoli e non le perderà, come Lozano, che gradirebbe offrire altro di sé; e poi c’è ci sono Ounas, prestito con diritto di riscatto al Bordeaux, cioè dipenderà dai francesi, e Petagna, che ha già preparato la valigia.

I dubbi

Dries Mertens se ne sta a Palazzo Donn’Anna circondato da nuvoloni: non sa cosa fare e i dubbi, si sta, corrodono l’anima e anche i neuroni. Il primo marzo ha incontrato De Laurentiis per parlare di rinnovo, poi il mondo s’è fermato e la questione è diventata marginale, chiaramente: da Milano, la sponda nerazzurra, sono tornate di moda recentissime sollecitazioni o comunque un invito alla ri? essione; all’estero c’è il Monaco che è disposto a fare di lui un piccolo principe; in realtà serve altro per indurlo a lasciare Napoli, evitando di starsene in Italia. Che però non è più vicinissima a lui, pur essendo casa sua. [...]

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