NAPOLI - Anche quando c'è da commentare qualcosa di diverso da uno dei suoi gol conservati nella galleria dei capolavori fiamminghi pennellati con i piedi, l'impressione è che Dries Mertens riesca comunque a metterci della magia. Tipo: da un momento all'altro è apparso e scomparso in uno schiocco di dita. I numeri sono la verità: centrale per due mesi, dall'Inter alla Salernitana, e poi in un angolo dopo l'ultima rete segnata proprio nel derby. La settima in campionato, l'ottava considerando anche le coppe, realizzata tra l'altro nel momento peggiore della stagione del Napoli: quello della lotta con la sfortuna e gli infortuni; quello dell'assenza di Osimhen. Già: da quando Victor ha giocato la prima da titolare con il Venezia, Mertens ha messo insieme 4 presenze in 6 giornate, di cui una da titolare dopo i problemini al ginocchio del collega. A Cagliari: da quella serata, poi, un quarto d'ora appena con il Milan e due panchine con Lazio e Verona. Dove non è entrato anche dopo l'infortunio di Petagna, che a sua volta aveva sostituito Osi. Tutto finito a tre mesi dalla scadenza del contratto? Beh, quantomeno finito in un angolo [...]