Mertens, che numeri: si scatena quando gioca contro l'Atalanta

Il belga del Napoli è spesso decisivo contro gli orobici, sostituirà Osimhen e vorrà fare il primo regalo al figlio appena nato: quante motivazioni
Mertens, che numeri: si scatena quando gioca contro l'Atalanta© LAPRESSE
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Luciano Spalletti contro l'Atalanta si affiderà a Dries Mertens in assenza di Victor Osimhen, squalificato. Il belga giocherà da prima punta, o falso nueve che dir si voglia, ruolo che ne esaltò le doti da goleador quando in panchina al Napoli c'era un certo Maurizio Sarri. Da allora sono passati alcuni anni, ma a Bergamo servirà nuovamente che Dries centri il bersaglio. E di motivazioni per volerci riuscire, 'Ciro' ne ha eccome.

Mertens: si esalta contro l'Atalanta

Dries Mertens quando vede nerazzurro – atalantino – si trasforma in un toro che vede rosso. All'andata, fu lui a incornare la squadra di Gasperini, anche se non la mise al tappeto visto che poi furono proprio gli orobici a festeggiare. Ma non importa, Mertens ha medie da sogno contro l'Atalanta: in cinque anni, cinque gol. Più due assist. Una rete ogni 207'. Il belga ha bucato la rete nerazzurra tre volte a cavallo tra agosto 2017 e gennaio 2018, all'andata e al ritorno in campionato e in Coppa Italia. Altro gol il 22 aprile del 2019. Fino alla segnatura del 4 dicembre 2021, già nominata.

Mertens: deve fare l'Osimhen

Giocherà nel ruolo di e dovrà anche un po' fare l'Osimhen, Dries Mertens. Vale a dire essere decisivo. Responsabilità che il belga ha già dimostrato di sapersi mettere sulle spalle negli anni passati quando il Napoli si è ritrovato senza un centravanti di ruolo. Questa sarà un'ulteriore motivazione per dare il meglio di sé contro l'Atalanta. Se senza Osimhen la media punti e la media gol del Napoli scendono vertiginosamente, l'occasione è propizia per riportare le due graduatorie un po' più vicine.

Mertens: un ciuccio per Ciro Romeo

Infine, ultima ma non ultima, sarà la prima partita che Mertens giocherà da papà. Dopo le linguacce, questa volta urge un ciuccio per festeggiare, magari dopo un gol, la nascita di Ciro Romeo. E volete che questa non sia una fortissima motivazione a provare a risolvere la sfida contro l'Atalanta? Una dedica che Ciro Romeo potrà andare a riguardarsi quando sarà più grande. E saprà che si chiama Ciro perché a Napoli, il papà, è stato ribattezzato proprio così. Del resto, Luciano Spalletti gli ha pure lanciato una sorta di sfida a questo proposito: "Dries è diventato napoletano perché ama questa città, domenica ha il dovere di dimostrare a Ciro Romeo di che pasta è fatto suo padre come calciatore. Spero che domani mi presenti il conto di tutte quelle volte che non l'ho fatto giocare, quando si ha una rosa del genere è normale che qualcuno venga penalizzato. E' un professionista a tutto tondo, può cambiare le sorti di una partita".


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