Colomba: "Napoli, resta compatto e non esporti al contropiede della Roma"

L'ex allenatore azzurro: "Osimhen? E' ok in tutti gli assetti tattici. Meret? Ottimo portiere, ma non hai i piedi di Ospina"
Colomba: "Napoli, resta compatto  e non esporti al contropiede della Roma"© LaPresse
3 min

NAPOLI - Franco Colomba, ex allenatore tra le altre di Napoli, Parma, Reggina e Bologna è intervenuto ai microfoni di "1 Football Club". Si è iniziato con un pensiero rivolto alla la visita di Mourinho al murales di Maradona. "Il portoghese si è sentito di fare un gesto che ognuno di noi ha fatto o farà -ha affermato Colomba-, di fronte all’uomo calcisticamente più importante della storia. Osimhen in un 4-4-2? Lui va bene in tutti gli assetti tattici, lo ha dimostrato. Fino ad ora, in questa stagione, ha fatto bene. Nelle sue corde ci sono più la profondità che la manovra, dunque o gli metti un compagno di reparto, o un trequartista, lui gioca comunque bene. Il 4-4-2 potrebbe penalizzare gli attaccanti esterni. Ad ogni modo, Spalletti sa benissimo cosa fare per far rendere al massimo tutti i suoi calciatori".

A Napoli, una Roma in contropiede

"Come giocherà la Roma? Mourinho starà sulle sue e sarà pronto a colpire in contropiede. L’esempio del calcio del portoghese è la gara di giovedì contro il Bodo Glimt: tanti gol, tutti belli, ma tutti in ripartenza. Il Napoli deve essere compatto e non esporsi al contropiede romanista".

Meret ottimo, ma non ha i piedi di Ospina

"Meret è un ottimo portiere, ma non ha i piedi di Ospina. Devono essere bravi anche i suoi compagni di squadra a non metterlo in difficoltà giocando troppo spesso su Alex palla a terra".

Il calcio dei procuratori

"Perché non sto allenando più? Il calcio moderno privilegia i procuratori, io non ne ho e non ne voglio, sto pagando questa scelta. Franco Colomba è conosciuto, a chi lo vuole dico che basta semplicemente fare una telefonata".

A Napoli tornerei di corsa

"Andrei a nozze con Aurelio De Laurentiis e la rosa a disposizione? E chi non lo farebbe. Purtroppo sono stato sfortunato ad arrivare al Napoli in un periodo storico difficile. Io arrivai da vincitore del campionato con la Reggina, mettendo gli azzurri dietro. Partimmo male già col mercato, purtroppo dovevamo giocare con una squadra non all’altezza degli obiettivi, il presidente Naldi non era del mestiere e si capiva. In ogni caso, portai la squadra alla salvezza e fu una vera vittoria, ma avevo già capito quale sarebbe poi stato lo sciagurato futuro del club”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA