Napoli, dopo la sbornia di gol e successi dosa le energie

Napoli, dopo la sbornia di gol e successi dosa le energie© LAPRESSE
di Alessandro Barbano
4 min
Tagsnapoli

Il Napoli sta dove merita, davanti a tutti in Italia e in Europa, perché ha più qualità, più carattere e più saggezza tattica dei rivali fin qui incontrati, tanto da rappresentare un fenomeno da studiare. Però dentro il poker di Cremona c’è qualche segnale da non trascurare. Il primo riguarda una lieve stanchezza mentale, e a tratti fisica, che affiora in una partita sempre dominata, e mai subita, ma non con la stessa lucidità di altre. Gli azzurri hanno sofferto più del solito la fortificazione eretta davanti al portiere avversario Radu, come già era accaduto con un’altra provinciale, il Lecce. In quella circostanza Spalletti fu costretto al pareggio, stavolta la capacità di reazione del Napoli è stata più forte e più matura.

Napoli, la mossa azzeccata di Spalletti

La scelta tattica di disputare gli ultimi venti minuti con Zielinski dietro a tre attaccanti, Simeone, Kvaratskhelia e Lozano, si è rivelata una mossa azzeccata, contro una squadra decisamente inferiore. Tuttavia qualche rischio il Napoli lo ha corso, vuoi perché gli avversari dopo il pareggio si sono galvanizzati all’idea di essere gli unici a mettere in difficoltà la capolista, vuoi perché a centrocampo, soprattutto sulle fasce, non s’è vista la fluidità delle scorse gare, anzi ha fatto capolino una certa difficoltà ad affondare tra le linee e una qualche confusione anche nei recuperi. Lo stesso Kvara, che pure ha propiziato il vantaggio azzurro procurandosi un rigore in modo magistrale, e che ha poi offerto l’assist a Lozano per il terzo gol, non è apparso presente al gioco come in altre occasioni, denunciando un po’ di affaticamento.

Napoli, fiato ai titolari

Con questo segnale Spalletti dovrà fare i conti. Fin qui ha utilizzato l’undici titolare con una prevalenza netta, con l’intento di fare il vuoto attorno a sé. E lo ha fatto anche ieri, se si eccettua la giornata di riposo concessa a Zielinski, poi entrato negli ultimi venti minuti. Però ci sono nella rosa azzurra giocatori di qualità, che forse avrebbero potuto dare un po’ di fiato ai titolari, e che invece sono rimasti spesso a guardare. Vale per Elmas, per Lozano, per Ostigard, e per Olivera. Il loro ridotto impiego è stato fin qui giustificato dall’obiettivo di cementare l’intesa dell’undici titolare, in una stagione che ha visto una rifondazione del gruppo, e la volontà di fare risultati per acquisire fiducia e ambizioni. Adesso però è necessario gestire le energie con un equilibrio maggiore, perché la posizione in classifica maturata in campionato e in Champions, e gli esiti dei confronti vincenti contro squadre di caratura europea come Liverpool, Ajax e Milan, candidano gli azzurri a giocarsi le proprie carte in entrambi i trofei.

Napoli merita il massimo

La rosa di cui Spalletti dispone è ricca e ben equilibrata, ma con dosaggi diversi a seconda dei reparti. Mentre in attacco la dotazione azzurra abbonda, a centrocampo, reparto dove il Napoli pure esprime una qualità altissima, tutto poggia sulle gambe di Lobotka e Anguissa, ai quali finora non è stata concessa tregua. La loro tenuta è l’unico punto di domanda sul futuro della stagione azzurra. E Spalletti farà bene a rispondere al quesito con un’oculatezza in grado di garantire qualche recupero fisico e mentale. A cominciare da mercoledì, nel ritorno con l’Ajax. Diciamo questo perché siamo convinti che la qualità del Napoli meriti il massimo, e che solo un eccesso di ebbrezza può negare alla squadra di Spalletti una stagione indimenticabile. Com’è peraltro nell’auspicio di una piazza che è tornata a sognare.


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