Mario Rui sempre assente quando il Napoli perde: scaramanzia sui social

Sempre assente nelle quattro sconfitte stagionali: non è solo un caso, sui social è un talismano
Mario Rui sempre assente quando il Napoli perde: scaramanzia sui social© Getty Images
Antonio Giordano
3 min

NAPOLI - Rimuoveranno le bandiere dai balconi e porteranno via i cartonati dai Quartieri, pregheranno gli ambulanti di fare a meno di magliette scudettate e smetteranno persino di cantare «la capolista se ne va», invocheranno prudenza e quindi di tener nascoste in garage le macchine (già) bardate a festa, magari s’infileranno in una dieta ad oltranza, niente torte mascherate, e poi chissà cos’altro s’inventeranno: toglietegli tutto, insomma, a questo popolo che pareva essere andato ben oltre se stesso, ma non la scaramanzia, e soprattutto non levategli Mario Rui, l’icona dei tempi moderni, il passe-partout per starsene in pace con se stessi, quattro sconfitte per il Napoli e nessuna per il portoghese, che ha assistito dalla panchina o dalla tribuna a quelle giornate un po’ così, quasi surreali.

Una fiducia conquistata nel tempo

Mario Rui è lo stesso che, un bel po’ di anni fa, avvertiva la diffidenza a pelle in uno stadio evidentemente ancora - e a lungo - travolto dalla nostalgia per quel Ghoulam così elegante, travolto dalla sorte e spedito ripetutamente in sala operatoria: o forse no, magari c’era altro, una percezione distorta di un calcio che poi è andato affermandosi, del palleggio sempre disinvolto e comunque appropriato d’un portoghese mai piegato al pregiudizio. Il “professore”, come da citazione di Spalletti, il Napoli se lo è preso da un bel po’ - questo è il sesto anno, ormai va per le duecento presenze - ma è nell’ultimo biennio che le sue quotazioni alla borsa della simpatia del “Maradona” sono cresciute ed è da venerdì scorso che la sua popolarità è schizzata clamorosamente verso l’alto: è bastato accorgersi che avere Mario Rui o non avercelo non è statisticamente la stessa cosa; è stato sufficiente riflettere sulle sconfitte stagionali - con l’Inter e con la Lazio in campionato, con la Cremonese in coppa Italia ai rigori, a Liverpool in Champions League - è stato immediato andare a rileggersi le formazioni ed accorgersi che in quelle notti un po’ brulle, al Napoli è mancato il suo esterno, la sua tendenza ad andare in mezzo al campo, la sua personalità divenuta un must o anche semplicemente quel ruolo da talismano che ormai si ritrova incollato addosso, perché i social non perdonano.

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E però

Ma sabato prossimo, contro l’Atalanta, Mario Rui non ci sarà, non potrà per aver rimediato due giornate di squalifica ad Empoli, ed ora il fronte si ribalta: vuoi vedere che...? I numeri improvvisamente soccorrono il pessimismo e stracciano le considerazioni più scettiche, che in materia si possono sempre sprecare: Mario Rui è rimasto fuori pure nella gara d’andata, l’1-2 a Bergamo, e però stava al fianco di Spalletti anche a Roma, nello 0-1 e a Reggio Emilia, nello 0-2 con il Sassuolo. E mentre ognuno si disegna il mondo a modo proprio, su youtube imperversa la colonna sonora di “Mare fuori” adattata a Mario Rui: un uomo da hit, ormai.


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