Fabregas applaude il Napoli: "Spalletti è super"

Il centroacampista spagnolo, oggi al Como in B, elogia il lavoro del tecnico azzurro: "È un grande"
Fabregas applaude il Napoli: "Spalletti è super"© LAPRESSE
Antonio Giordano
4 min

NAPOLI - Su quel ramo del lago del calcio, nell’immensità di un football universale, nel romanzo d’una esistenza ricca e piena - l’Arsenal, il Barcellona, il Chelsea, il Monaco, ora il Como - tra cimeli che rapiscono lo sguardo e memorie d’un vissuto in cui perdersi in mille partite, ad un certo punto compare il Napoli. Ma su quel ramo del lago del calcio, in «Una vita da Fabregas» che andrà in onda oggi su Sky Sport 24 in vari momenti (il primo alle 12.30), c’è anche altro, c’è una storia che emoziona, una visione ampia di quel mondo che un ex enfant prodige ha arricchito di sé tra Europei e Mondiali, titoli conquistati ovunque e un’eleganza da stropicciarsi gli occhi. «Di Como mi piace il progetto, vedere l’allenatore, la squadra: tutto questo mi dà il fuoco dentro. Siamo stati a Perugia, mi sono divertito: quattro giorni, 17 ore di pullman, senza giocare, ma mi è piaciuto, sto coi miei compagni, imparo»: e trasmette quella sua umiltà che ignora quella bacheca gigantesca, nella quale non manca praticamente nulla, men che meno la sua semplicità. «Io spero che il mio futuro sia legato al Como, dove si sta creando qualcosa, un gran Centro Sportivo, poi uno stadio da rinnovare. Ci sono idee e iniziative, i tifosi - che sono spettacolari - resteranno a bocca aperta».

Napoli

Vent’anni (circa) di Fabregas non si racchiudono in un attimo, perché dall’Arsenal al Barcellona, dal Chelsea al Monaco e adesso al Como c’è un viaggio denso di gloria abbagliante. «Avevo di questo calcio un’idea vecchia, perché gli allenatori che avevo conosciuto avevano come priorità la difesa e le squadre italiane affrontate non venivano mai a fare la partita o a toglierci la palla. Ma ora c’è dell’altro, ai miei occhi, c’è la Lazio di Sarri e c’è il Napoli di Spalletti, che gioca assai bene». C’è una squadra campione d’Italia in pectore che l’ha conquistato e un tecnico che lo ha stregato. «Io Sarri l’ho visto, l’ho vissuto e l’ho apprezzato mentre Spalletti me lo raccontarono Emerson e Rüdiger. Mi ricordo che un giorno, quando dovevamo giocare contro la Roma, mi dissero: Spalletti ci diceva che anche se eravamo pressati nel nostro angolo da due giocatori, se avessimo lanciato la palla lunga ci avrebbe messo in panchina. Allora risposi: Questo è il mio allenatore; questo è l’allenatore che fa per me». Il Napoli di Spalletti è diventato un poster da esportare: «Ora che ho l’opportunità di vivere da più vicino quello che sta facendo Spalletti col Napoli, riconosco che il calcio italiano sta crescendo anche sotto altri aspetti».

Lui e Messi

In venti anni Fabregas ha condiviso esperienze ed emozioni con il meglio del calcio del Terzo Millennio, Messi incluso: «È un amico speciale. Se siamo in vacanza insieme succedono cose che con nessun altro al mondo: sono stato a Londra tante volte da Harrods e ho visto Brad Pitt, Angelina Jolie, le più grandi star. Poi ci sono tornato da Harrods con Leo e non ci si poteva muovere. Per me Leo è come Michael Jordan dei suoi tempi. E non è mai cambiato, sempre moderato, sempre disponibile. Più vince e più è umile».

Futuro

Ma questo capitolo è appena all’inizio, restano ancora un bel po’ di cose da fare: «Qua la vita è fantastica, mi piace tanto, la gente è generosa e gentile con me e la mia famiglia. Sono felice che i bambini parlino un po’ italiano: francese, spagnolo, italiano, inglese! La pasta è fantastica, al dente o col pomodoro. Vabbè forse guidate male, sempre a sinistra». Ma c’è di peggio. E poi c’è il Napoli di Spalletti.


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