Juve e Napoli, dove eravamo rimasti? Quella strana atmosfera all’andata

Il 13 gennaio la squadra di Spalletti umiliò i bianconeri, vincendo 5-1 e dando il via alla fuga scudetto: ma nei Quartieri Spagnoli e in città si respirava un'aria strana, poi si è capito perché
Juve e Napoli, dove eravamo rimasti? Quella strana atmosfera all’andata© LAPRESSE
Valerio Minutiello
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Dal 13 gennaio al 23 aprile. Poco più di tre mesi in cui sono successe tantissime cose. Al Maradona in quel 13 gennaio accadde l’imponderabile: Il Napoli asfaltò la Juve con un 5-1 che certificò la fuga scudetto con larghissimo anticipo grazie allo spettacolo offerto da Osimhen, Kvaratskhelia e compagni. Quella prova di forza portò il Napoli a +10 sulla Juve e il Milan, allora seconde. Ma forse proprio perché era troppo bello per essere vero, forse perché sembrava un sogno e la paura di svegliarsi era tanta, a Napoli si respirava un’atmosfera strana. Il giorno dopo era una giornata primaverile, ma a parte qualcuno con la sciarpa, la maglia o la tuta del Napoli a spasso per i Quartieri Spagnoli o sul lungomare, non c’era un clima di festa. La scaramanzia era ancora troppo forte, la consapevolezza che questo davvero potesse essere l’anno buono aveva fatto sì che la stragrande maggioranza dei napoletani avessero deciso di aspettare: meglio non esaltarsi subito per questa vittoria comunque storica, e festeggiare a tempo debito uno scudetto che manca da 33 anni. Così le bandiere rimasero nei cassetti e la festa fu molto contenuta.

Secondo tempo, tutto è cambiato

Adesso siamo al secondo tempo, e il lieto fine è davvero vicino per i tifosi del Napoli. Nel frattempo la Juve è tornata in alto, al terzo posto dopo la penalizzazione di 15 punti cancellata (per ora). Vincendo potrebbe tornare seconda, come all’andata: scherzi del destino. Non è comunque una rivale per lo scudetto, troppo ampia la distanza in classifica. Nel frattempo il Napoli è andato in fuga su tutte, non c’è mai stata una rivale in realtà, e le bandiere in città sono cominciate a spuntare come funghi. La scaramanzia è stata scalfita e poi abbattuta a suon di gol e vittorie. I quartieri spagnoli sono già tutti imbandierati, sono spuntati murales, gigantografie dei protagonisti di un’impresa storica, bandiere con il 3 e lo scudetto, torte e pizze Osimhen e chi più ne ha più ne metta. Insomma, l’euforia non si può più contenere ormai.

Il sogno e la festa scudetto alle porte

Per un po’ i tifosi azzurri hanno accarezzato anche un grande sogno: vincere lo scudetto proprio a Torino, stasera sul campo della Juve. Il divario lo permetteva, ma poi l’exploit dell’ex Sarri con la Lazio e il rallentamento della truppa di Spalletti nell’ultimo mese non lo hanno permesso. Sarebbe stato troppo. Però manca davvero poco, a prescindere da come andrà stasera. A Napoli c’è un po’ di delusione per la semifinale Champions sfumata, ma una vittoria in casa della Juve che avvicinerebbe molto lo scudetto riporterebbe l’entusiasmo della piazza ai massimi livelli. La squadra sta accusando un po’ di fatica, però torna Osimhen titolare, e con lui in campo è un’altra storia. Una vittoria con la Juve stasera, sarebbe festeggiata diversamente rispetto all’andata.


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