Napoli-Salernitana, una scelta di comodo

Leggi il commento sulla decisione del prefetto di posticipare la partita tra gli uomini di Spalletti e quelli di Paulo Sousa
Napoli-Salernitana, una scelta di comodo© ANSA
Antonio Giordano
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Verrebbe voglia di parafrasare Totò (ma con rispetto) e ripensare che ogni anno, più o meno di questi tempi, c’è l’usanza... Ogni anno, dal 1898, c’è l’abitudine di festeggiare uno scudetto. Solo che stavolta se ne sono accorti improvvisamente ed hanno temuto che potesse accadere qualcosa di tragicamente epocale. Si chiama ordine pubblico la foglia di fico dietro la quale si nasconde l’improvvisazione d’un Paese, e non è Napoli, incapace di darsi regole precise, che si rifugia in una scelta di comodo con cui schiaffeggia la democrazia e pare insulti chi è dotato del sacrosanto senso della civiltà.

Ci sono voluti quattro giorni tra Prefettura e Questura per riuscire a trovare la soluzione più banale d’un falso problema e per rimuovere quel velo di apprensione, già strapazzato dal vento: si gioca domenica 30 aprile alle 15, danneggiando i napoletani che hanno prenotato voli e alberghi per non perdersi questa specie d’Avvento, costringendo i salernitani a starsene a casa, ignorando i diritti acquisiti da Dazn - e dalle tv sparse qua e là sulla Terra - che nel libero mercato, e in epoca non sospetta, hanno investito danaro in quantità incoraggianti per l’economia di un Mondo che non è il Terzo. In questa manciata di ore surreali - saranno state una novantina, più o meno - tutto e il suo esatto contrario s’è adagiato sui tavoli del Prefetto e del Questore, come in un rovinoso e superfluo tackle che ha riempito il nulla del caos, e forse nel carteggio c’è finito pure quello che è accaduto il 15 marzo, quando da Francoforte, dribblando veti e strategie fragili, calarono gli Unni. Ma questa è tutta un’altra storia in cui s’annida il germe della felicità, negata o posticipata in ragione d’una prudenza che l’intelligence ha avocato a sé, arrendendosi ad un clima di paura del quale non c’è sentore. Napoli-Salernitana poteva restare tranquillamente al proprio posto, non avrebbe alterato assolutamente l’equilibrio di una città pervasa esclusivamente dalla magia per il più grande spettacolo del weekend, 33 anni dopo. E il calcio - incolpevolmente - è finito suo malgrado in un tunnel senza luce, ha smarrito alcuni codici portanti della propria natura gioiosa, scoprendo che la palla al centro per una volta, l’hanno messa il Prefetto e il Questore, gli arbitri di una partita, quella del probabile scudetto che si assegna dal 1898, come dicono su Google. Peccato che negli uffici sia mancata la connessione.


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