De Laurentiis esalta Napoli: “Lo scudetto è vostro. E ora la Champions”

Il presidente dedica il trionfo all'intero popolo azzurro e promette altri successi
Antonio Giordano
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NAPOLI - Mentre scivolava nei suoi diciannove anni di Napoli, di quel calcio conosciuto prima troppo tardi e poi tanto in fretta, Aurelio De Laurentiis ha preso il copione, lo ha sistemato idealmente nel taschino e ha lasciato che lo spettacolo appartenesse agli altri: facendo un passo indietro, standosene aggrappato ai ricordi e a questo vissuto che ora gli fa brillare gli occhi, ha chiamato a raccolta intorno a sé tutto il suo universo, nessuno escluso, e l’ha sistemato al centro di questo palcoscenico spaziale che sembra un film e invece è realtà. «Questo è uno scudetto dedicato in ordine alfabetico: alla curva A, alla curva B, ai Distinti, alla Nisida, alla Posillipo, alle Autorità, ai napoletani in Italia e nel Mondo». Più che un discorso, quello del re, stavolta era solo la serata per omaggiare quella città che ha rivoli ovunque, in Europa e in qualsiasi altro Continente, che ha figli che staranno guardando attraverso le tv o semmai non smetteranno di cliccare alle porte del proprio cuore smanettando sugli iPhone, e ai quali lasciare la copertina.

Una vita nuova

È tutta una vita nuova, rispetto al 2004, quelle era le ore della disfatta e della ricostruzione, e poi la tecnologia stava nascendo, si era impadronita del tempo ma mica come adesso: ora è diverso, non ci sono le macerie intorno, macchè, c’è un senso diffuso di allegria contagiosa, che sommerge i detriti di quell’estate e pure i veleni più recenti, e funge da collante per un’altra epoca, abbagliante. «Siamo orgogliosi di questo scudetto, lo abbiamo voluto tutti. Peccato sia sfumata la possibilità di regalarvi la Champions a cui tenevo molto, ma ci riproveremo». Il 4 maggio e poi ora il 7 sono le date cerchiate d’azzurro, raccontano una Napoli diversa, entusiastica e pure entusiasmante, ha i colori di una luce che lasciano brillare le sue bellezze naturali e poi quel fascio tricolore che l’abbellisce ulteriormente, cancella le rughe dell’attesa - trentatré anni - e spazza via pure l’amarezza per essere usciti dalla Champions.

Tutti assieme

È una serata piena d’energia, di felicità, è la serata in cui Napoli ha spazzato via le proprie incomprensioni, ha smesso di farsi del male da sola, s’è ritrovata sotto un solo cielo, ha condiviso emozioni dimenticate ed ha intuito che ci sarà sempre un domani. Pareva fosse tutto finito un anno fa, nel momento in cui andarono via Koulibaly e Insigne, Mertens e Fabian Ruiz, Ghoulam e Ospina; e invece il calcio alternativo, quello che ha i Progetti sul serio, ha dimostrato altro, che per esempio è possibile, attraverso una rivoluzione silenziosa, ripartire, guardando oltre, proprio dove adesso De Laurentiis lancia il suo sguardo. «Riproveremo con la Champions il prossimo anno». Prima della partita, s’era concesso una foto ricordo speciale: «Che bello stare insieme a Spalletti, al Cholo e a Maradona». Lui, Luciano e Simeone padre davanti alla statua di Diego, nel cuore dello stadio che porta il suo nome. È una notte che va festeggiata senza avere il ticchettio dell’orologio a dar noia e nel lounge presidenziale della tribuna autorità c’è solo il desiderio di starsene tutti assieme, appassionatamente, con le proprie famiglie, quelle dei dirigenti, quelle dei dipendenti, quelle dei calciatori, degli staff di ogni ordine e grado. Perché questa è la notte del Napoli, quella di Napoli.


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