La Noche della Diez non può esistere

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La Noche della Diez non può esistere© ANSA
Ivan Zazzaroni
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Caro Alessandro, vorrei poter scrivere che anche questa volta sono d’accordo con te. Vorrei farlo, ma non mi viene, è più forte di me. Al solito, riesci ad argomentare le tue tesi come pochi altri e in numerosi passaggi sei risultato decisamente convincente, resto tuttavia della mia e non mi sposto di un solo millimetro. Sono però curioso di sapere cosa ne pensano i napoletani e il club, i soli ad avere il diritto a una risposta. In questi giorni, proprio in funzione della serie di speciali che il Corriere dello sport dedica al terzo scudetto, ho messo mano a un dossier Maradona nel quale si tratta anche del ritiro perpetuo della Diez. Come se quel magico simbolo non potesse mai comparire sulla maglia dell’argentino più grande del mondo, Leo Messi. Come se l’appartenenza di un 10 alla squadra del cuore non portasse a Lui, a Puskas, Pelé, Eusebio, Platini. A Rivera, Baggio, Totti, Del Piero, Mancini. E mi inginocchio.

Il ritiro della Diez nel 2000

Lo stesso Diego pensò ai ragazzini che sognano la sua maglia e disse: «Se torno a nascere voglio essere Maradona». Come i bimbi georgiani che oggi ambiscono a diventare Kvara, che a mio avviso non è un 10, bensì un 11. Ma in un caso come questo le caratteristiche tecniche di un giocatore, sintetizzate - alla vecchia - da un numero fisso, c’entrano relativamente. Ricordo che il Napoli decise di ritirare non la 10, bensì la Diez, nell’estate del 2000, con almeno nove anni di ritardo. Da allora - nonostante sia stata violata per regolamento in serie C e l’abbiano indossata giocatori improbabili, la giudico intoccabile, sintesi perfetta di 7 stagioni irripetibili tanto nel bene quanto nel male. Ai reset sportivi, poi, sono contrario, soprattutto in una fase della vita come l’attuale, in cui tutto viene messo in discussione, trascurato, attualizzato, masticato e modificato. L’aleatorietà del calcio-business e le urgenze del mercato mi inducono a immaginare che in futuro l’eventuale assegnazione della 10 a Kvara, che è a Napoli da un solo, meraviglioso anno, alimenterebbe più di un rimorso. La Diez era e resta la corazza della quale non ci si può, né ci si deve, liberare: e il fatto che si creino continuamente nuovi miti (quasi una necessità tifo-editoriale) non ci autorizza ad archiviare quelli passati. Il mito è più importante e vero della storia. In altre parole, la Noche della Diez non può nemmeno iniziare: su quella maglia splenderà sempre il sole di Napoli e quel numero resterà il testimone da passare dai padri ai figli. E aggiungo, non per blandire la tua passione partenopea, ma per rilevare - e di questi tempi ci sta - la diversità del Napoli: facciano tutti quel che gli pare ovunque sia stato presente un dieci da favola, ma Maradona - dimmi Alessandro - non è forse Unico come la città che ha risvegliato la sua umanissima divinità?


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