Spalletti: "Napoli la mia università, ho dato tutto quello che avevo"

Le parole dell'ex allenatore del club azzurro sulla ultima esperienza conclusa con la vittoria dello scudetto
Spalletti: "Napoli la mia università, ho dato tutto quello che avevo"© ANSA
Antonio Giordano
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L'uomo «forte» che con Napoli s'è disegnato per l'infinito il «destino forte», quando intorno a sé avverte ancora e di nuovo il richiamo della sua terra adottiva, fa della risatina una maschera che aiuta a controllare l'emozione: e mentre intorno a Luciano Spalletti, a Pompei, c'è una folla che l'acclama e mani che lo cercano per toccarlo come se fosse un santo o un guaritore, i sentimenti espressi in un biennio da incorniciare riempiono l'aria. «Napoli è stata l'Università della mia vita. Vivere la città così intimamente mi ha avvicinato a un patrimonio enorme, fatto di tante cose, a partire dagli stessi napoletani».

La platea acclama l'ex allenatore: "Momenti unici"

Il suo tour dell'anima, stavolta, è un concentrato di sensazioni pure mistiche, che si esaltano intorno alla Basilica di Pompei e poi nell'anfiteatro del Parco Archeologico dove riceve - con Placido Domingo, con Walter Veltroni, con il cast di "Mare fuori", con Paolo Crepet, la Gialappa's Band, Carolina Kostner, iginio Massari, Beatrice Rana, Ciro Palumbo, Wang Shaogiang e Benedetta Caretta - il premio Artis Suavitas 2023: «So che questo premio è destinato a chi ha saputo divulgare cultura e conoscenza e vi posso dire in tutta sincerità che il fatto che sia io a riceverlo per certi versi mi imbarazza... Perché io qui ho fatto il pieno di cultura e di conoscenze, io qui ho ricevuto più di quanto abbia dato».

Spalletti: "A Napoli ho dato tutto me stesso"

E lui qua, a Napoli e nei dintorni, è diventato non semplicemente l'idolo della massa e della folla ma l'amico geniale di cui la gente sente la mancanza e non lo nasconde, il fenomeno parasociale che ha cancellato trentatré anni di delusioni e di amarezze: «Ma so anche che questo premio va a chi si è impegnato per raggiungere obiettivi importanti e allora posso dirvi, con altrettanta sincerità, di sentirmi completamente a mio agio, perché vi garantisco che ho dato tutto me stesso affinché la bellezza di Napoli potesse arrivare in quanti più luoghi possibili del pianeta. Non so se sono diventato immortale come dite, so come mi ha fatto sentire Napoli. Ho vissuto momenti bellissimi che saranno sempre con me nelle mie notti insonni». L'ha portata tra cielo, mare e terra, in quell'universo che s'è addolcito guardando il suo Napoli giocare e deliziare, poi vincere come nessun altro ha saputo fare: ne ha arricchito il prestigio con quello scudetto che sa di Storia, cancella il passato o anzi l'abbellisce con quel sorriso sgargiante che va sfruttato per far scivolare via quel filo di dolce malinconia canticchiando. «Ce sta o mare fore». Adozione a distanza ravvicinata.


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