Fra Dimaro e Castel di Sangro, un anno fa Spalletti cominciò a costruire il terzo scudetto del Napoli con una preparazione che non registrò soverchi intoppi. Per dire la verità, nessuno. Un anno dopo, fra Dimaro e Castel di Sangro, Garcia è alle prese con il bollettino degli infortunati che suscita preoccupazione. A cominciare da Anguissa che si è fermato in allenamento a causa di un risentimento muscolare alla coscia destra. In attesa degli esami strumentali, i tempi di recupero si annunciano lunghi.
Napoli, infortuni a raffica
Prima del centrocampista, architrave del collettivo campione d'Italia, gli stop avevano fermato Mario Rui (distrazione di primo grado del retto femorale: due settimane fuori, improbabile la sua presenza il 19 agosto nel debutto in campionato contro il Frosinone); Elmas (affaticamento alla coscia); Lobotka (sovraccarico al ginocchio sinistro); Simeone (affaticamento); Osimhen (sovraccarico muscolare), Kvaratskhelia, (trauma contusivo) e Gollini (influenza). La preoccupazione dei tifosi è legittima e, se è ancora troppo presto per misurare la differenza fra la gestione Sinatti, il preparatore di Spalletti e la gestione Rongoni, il preparatore di Garcia, non è troppo tardi per individuare le cause di un'imprevista emergenza. Sinatti si era dimesso alla metà di luglio dopo cinque anni nello staff del Napoli: a più riprese, in calce alla conquista dello storico terzo tricolore partenopeo, erano stati sottolineati i suoi meriti che avevano consentito alla squadra di sostenere allenamenti da manuale e di farla volare in campionato. Ogni preparatore segue il proprio metodo di lavoro, convinto sia il migliore: il tempo stabilirà quale sarà risultato il più efficace. Rispetto all'esperienza vissuta con Spalletti un'estate fa, il precampionato garciano ha registrato un lavoro atletico più intenso, evidentemente all'origine dei problemi muscolari lamentati in questi giorni. L'Importante è frenare in tempo.