Le strane scelte di Garcia e la lezione di Italiano

Il Napoli ridimensionato, la Fiorentina si esalta: l’analisi della sfida del Maradona
Le strane scelte di Garcia e la lezione di Italiano© LAPRESSE
Pasquale Salvione
2 min

I fischi finali, le facce incredule dei giocatori in campo e dei tifosi in tribuna. Le immagini della sconfitta del Napoli con la Fiorentina lasciano un sapore amaro. Perché quello del Maradona non sembra solo un incidente di percorso: le partite con Udinese e Lecce e la buona prestazione con il Real Madrid sono state cancellate da un’altra serata da dimenticare. Conclusa nel peggiore dei modi anche per le scelte dalla panchina di Garcia: un altro gesto di insofferenza dopo il cambio di Politano (curiosa la scelta di mandare in campo al suo posto Cajuste con Raspadori spedito a destra), un’altra inspiegabile sostituzione di Osimhen (sull’1-2 a 13 minuti dalla fine), la decisione di traslocare Kvara nel finale a destra con Lindstrom a sinistra, quella di ignorare Elmas e chiudere la partita con Gaetano-Cajuste coppia centrale di centrocampo nell’arrembaggio finale. Una confusione non degna di una squadra campione d’Italia.   

L’esibizione di Italiano

Italiano, alla quarta vittoria in sei partite a Napoli, ha dato una lezione di calcio a Garcia. La Fiorentina è stata superiore per organizzazione, personalità e lucidità. Ha pressato con efficacia e ha reso sterile la manovra del Napoli, ha avuto grande qualità nella costruzione: nessuna incertezza, grande capacità di palleggio, bravura nelle imbucate fra le linee. Gli azzurri sembravano impotenti di fronte al calcio spensierato di Bonaventura e compagni. Arthur ha giganteggiato davanti a Lobotka, Kayode ha fatto un figurone su Kvara, Martinez Quarta ha dato un’altra prova di grande modernità nell’interpretazione del ruolo: difensore sì, ma anche il più pericoloso in attacco. La Viola si gode il terzo posto in classifica, il Napoli va alla sosta enormemente ridimensionato. 


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