Addio a Totonno Juliano, dove si svolgeranno i funerali

Il ritratto del campione del Napoli che da dirigente portò in città Maradona e Krol
Addio a Totonno Juliano, dove si svolgeranno i funerali© ANSA
Antonio Giordano
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Tagsnapoli

Com’era vero: «Un capitano, c’è solo un capitano». Prima di chiunque altro, il capitano del Napoli è stato Totonno Juliano, che quando il calcio era ancora delle bandiere, sventolò su Napoli per un tempo infinito: sedici anni, 506 partite, un lerader carismatico come pochi, senza mai strillare. Juliano è stato il Napoli di un’epoca lontana eppure vicina, ha vinto poco - una Coppa Italia - perché a quel tempo le distanze tra i grandi club del Nord erano gigantesche, ma i successi dell’era Ferlaino gli appartengono per intero: fu lui a imprimere la svolta con il primo, gigantesco acquisto, quello di Krol, strappato ai dollari canadesi per dare modernità alla squadra di Vinicio; e fu sempre lui che si lasciò sequestrare dall’idea di portare Maradona al Napoli: il colpo del secolo o della vita, fate voi.

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Nel Napoli tornò poi nel 98, quando Ferlaino, consapevole della retrocessione in B, gli affidò una ricostruzione assai complicata. Juliano ci provò, ingaggiò Ulivieri, cercò di risalire dalla B, non ci riuscì e si dimise. Juliano è stato uno degli uomini più rappresentativi, e non solo perché lo dicono le statistiche: carismatico come pochi, riservato, gran centrocampista di quei fantastici anni ‘60, e poi manager visionario, come sottolineato dalle operazioni. IL club lo ha ricordato con un lungo post sul proprio sito: «Il mondo del Calcio e la città di Napoli piangono la scomparsa di Antonio Juliano, figura storica e bandiera azzurra. Juliano ha segnato un’epoca indelebile prima da calciatore e poi da dirigente. Cresciuto nelle giovanili, ha vestito per 17 anni la maglia del Napoli diventandone capitano e simbolo generazionale. Dopo aver vinto la prima Coppa Italia giovanissimo nel 1962, fu il primo napoletano a conquistare la Coppa Italia da capitano nel 1976.


Centrocampista di talento e personalità, Juliano ha fatto parte anche della Nazionale Campione d’Europa del 1968 e vice Campione del Mondo nel 1970, giocando tre Mondiali e disputando la finale contro il Brasile in Messico. Il suo legame con il Napoli non si staccò mai anche quando smise di giocare. Divenne dirigente azzurro e sotto la sua carica di Direttore Generale arrivò l’acquisto di Diego Maradona. Fiero figlio di Napoli e icona della fedeltà azzurra, Juliano lascia una eredità sportiva ed emotiva che resterà per sempre nella memoria. Il Presidente Aurelio De Laurentiis, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli si uniscono al dolore della famiglia per la scomparsa di Antonio Juliano, indimenticabile capitano ed eterna bandiera azzurra». I funerali domani alle 12 alla chiesa di San Giuseppe a Chiaia.


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