Napoli, Champions in zona Mazzarri

Azzurri noni, a meno sette dal quarto posto: sabato contro il Genoa parte la maratona decisiva
Fabio Mandarini
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La realtà della classifica, unita al rendimento della squadra nelle ultime 11 partite, consiglia un atteggiamento molto prudente nel gioco delle previsioni della corsa Champions: il Napoli è nono a 25 punti dall’Inter, cui gradualmente sta passando testimone e scudetto; 18 dalla Juve; 17 dal Milan; e soprattutto a 7 dall’Atalanta e dal Bologna, quarti. L’obiettivo più plausibile, svincolato dalle leggi aritmetiche che ancora tanto concedono e anzi legato esclusivamente alle regole del buon senso, è insomma il quarto posto. L’ultimo vagone dell’Euro-star della romantica coppa dei campioni. E ricca, blasonata e affascinante per il pubblico e i giocatori ambiti sul mercato. Valutazioni premature, per il momento, perché prima di tutto bisognerà cambiare ritmo affinché cambino anche la musica e le prospettive: senza giri di parole, se il Napoli vuole che la qualificazione alla prossima Champions non si trasformi in una chimera o peggio in un miraggio da insolazione desertica fino al 30 marzo, deve ricominciare a vincere. Subito, sabato. E poi ancora. E ancora meglio se le vittorie in fila saranno tre, tanto per gradire. È un consiglio del calendario: tra due giorni c’è il Genoa in casa, poi le trasferte di Cagliari (25 febbraio) e Reggio Emilia con il Sassuolo (28 febbraio, recupero 21ª giornata). A seguire guai grossi per tutto il mese di marzo, il termine ideale ma ragionevole di questo percorsi a ostacoli: arrivano Juve (3) e Torino (10) al Maradona, si va a San Siro a sfidare l’Inter (17) e per finire, dopo la sosta, scontro diretto che più non si può con l’Atalanta. Il giorno 30: la data in cui sarà possibile stilare il bilancio finale delle concrete possibilità di qualificazione del Napoli.  

Il Napoli deve vincere subito

Il piano, insomma, è questo: semplice, nella sua enormità. Diciamo chiaro ma non tondo, anche perché di mezzo ci saranno l’andata e il ritorno degli ottavi di Champions con il Barça: mercoledì l’atto primo, il secondo a Barcellona il 12 marzo. Due storie tese nella tensione di un romanzo internazionale che in questo momento galleggia tra le spy story di le Carrè e un thriller: misteri, suspense, inversioni improvvise, problemi a gogò. Fatto sta che Mazzarri non ha alternative: sabato deve battere il Genoa, punto. Ma bisogna trovare al volo la quadra e poi anche vedere se il Genoa sarà d’accordo: insomma, il Napoli dovrà giocarsela con personalità, idee e con l’atteggiamento che gli compete. 

Napoli, la verità

Dal 25 novembre a Bergamo, giorno della prima di Walter e anche della prima e unica vittoria in trasferta del suo carnet, la squadra ne ha viste e affrontate di cotte e al sangue: le attenuanti sono notevoli tra assenze, casi di mercato, varie ed eventuali - basti pensare che solo da poche partite i dati fisici sono diventati buoni dopo le macerie della prima gestione tecnica -, ma i numeri restano impietosi. Listone: 4 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte in 11 partite; 14 punti e una media di 1,27; 8 gol segnati e 14 subiti; 5 trasferte consecutive senza reti come non accadeva dal 1979 (Juve, Roma, Torino, Lazio, Milan). Nel frattempo, il Napoli è stato eliminato agli ottavi di Coppa Italia dal Frosinone (4-0 al Maradona), e l’allenatore in piena emergenza ha cominciato ad alternare la difesa a tre/cinque con il 4-3-3. Insomma, un po’ di scossoni che magari potrebbero rivelerarsi scosse di assestamento. Tutto dipende dalla maratona che comincerà sabato e si concluderà il 30 marzo: i 42 giorni della verità all’ultimo sospiro. La Champions in zona Mazzarri.  


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