Il Napoli e il caso Lilla, parte il countdown: decisione a fine mese

La procura di Roma si pronuncerà presto: senza fatti nuovi nessun rinvio a giudizio o conseguenze sportive
Il Napoli e il caso Lilla, parte il countdown: decisione a fine mese© LAPRESSE
Fabio Tarantino
4 min

NAPOLI - Sul caso Napoli-Lilla c’è attesa vissuta con serenità da parte del club. Il procedimento dovrebbe concludersi entro la fine del mese. I legali preparano la memoria difensiva da depositare la prossima settimana. Gli avvocati Fabio Fulgeri e Lorenzo Contrada sono al lavoro dopo la richiesta dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, di essere ascoltato dai pm della Procura di Roma per oltre un’ora, mercoledì pomeriggio, per le indagini in corso relative all’operazione conclusa con il Lilla nell’estate del 2020, culminata nell’acquisto di Victor Osimhen. A De Laurentiis, e ai membri del cda, i pm contestano il reato di falso in bilancio. Senza sviluppi non potrà nascere una nuova indagine. Solo con l’eventuale rinvio a giudizio potrebbero esserci ripercussioni sul piano sportivo per il club. La stessa giustizia sportiva aveva indagato nell’ambito delle “plusvalenze fittizie”, ma un anno fa furono prosciolti sia il Napoli sia lo stesso De Laurentiis. Che mercoledì ha voluto fare chiarezza sulla vicenda e ora attende le valutazioni dei magistrati.  

La posizione del Napoli

Il presidente del Napoli ha risposto a tutte le domande e ha fornito ogni elemento utile. È stato ribadito che l’ipotesi di reato è «infondata», che le valutazioni dei giocatori coinvolti erano coerenti con le oscillazioni del mercato e che, avendo il club da anni un bilancio in regola, non c’era bisogno di alcun artifizio per l’iscrizione al campionato o alle coppe. Nessun valore è stato dunque gonfiato e nessun vantaggio né patrimoniale né sportivo è derivato dall’affare Osimhen, un’operazione complessiva da 71,2 milioni, di cui circa 20 coperti con le cessioni al Lilla del portiere Karnezis e dei tre giovani Liguori, Manzi e Palmieri. I legali del club, inoltre, hanno ribadito ai pm che il falso in bilancio nasce con l’idea di frodare il fisco e che l’ipotesi è già stata esclusa dalla magistratura di Napoli con l’archiviazione. Nel 2022 gli atti furono trasmessi alla Procura di Roma per competenza territoriale. 

Le parole dell'avvocato

Il procedimento dovrebbe concludersi entro la fine di aprile, lo ha confermato anche l’avvocato Fabio Fulgeri: «Auspichiamo che non ci sia il rinvio a giudizio. La posizione della società è corretta e legittima. Sotto il profilo sportivo non ho le competenze tecniche specialistiche, ma ritengo che gli elementi di indagine siano gli stessi già valutati. In quella sede sono state emesse sentenze in primo e secondo grado. Non credo possano esserci modifiche o cambiamenti di questo giudizio. La presunta sopravvalutazione - le sue parole a Radio Marte - non ha portato alcun vantaggio al Napoli, non ha portato l’elemento dell’ingiusto profitto, il Napoli non aveva necessità, in sostanza, di fare cose artificiose». Concetto chiaro ribadito a più riprese dal club e alla base della richiesta del presidente di essere ascoltato dai pm della Procura di Roma. 


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