Conte pronto a scuotere il Napoli: con lui non si dorme più

Il carisma del top manager e il piglio del leader in campo: il tecnico è una garanzia anche sul fronte mercato
Fabio Mandarini
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NAPOLI - Antonio Conte non ha ancora chiuso con il Napoli, anzi è ancora lì che tratta con De Laurentiis, ma è già scoppiata la mania in città e dintorni. Isole comprese: ieri, tra le altre cose piene di entusiasmo e i voli pindarici colti sui social, è stato finanche avvistato a Capri. Così, all’improvviso e senza alcun fondamento: era a casa, ha trascorso il weekend a Torino tra padel e telefono. Certo: bollirà, quell’apparecchio. Proprio come i suoi pensieri. Napoli, invece, è in fibrillazione: al di là degli avvistamenti, ieri non si parlava d’altro. Letteralmente: Conte è interpretato come una svolta e anzi ne incarna perfettamente il concetto. La sua epifania coinciderebbe con l’azzeramento dell’ultimo anno: chi ci penserebbe più? O meglio: dimenticare è impossibile e neanche istruttivo, ma l’arrivo di un allenatore del suo calibro, con il suo curriculum, il palmares, il piglio del generale e l’aria del vincente, sarebbe la garanzia di una rinascita, più che di una rifondazione. Con reazioni a catena sul mercato, la squadra, gli sponsor e pure gli avversari.

Napoli, l’effetto Conte

L’arrivo di Conte avrebbe l’effetto di un elettroshock: c’è ben poco da aggiungere. E tanto da riflettere: c’è ancora distanza tra domanda e offerta e la portata economica dell’operazione sarebbe notevolissima, ma se De Laurentiis ha riaperto la storia nonostante tutto, vuol dire che conosce perfettamente il valore di un accordo di questo tipo: sarebbe un investimento. Con tutti i rischi degli investimenti, per carità, ma in autunno aveva già capito cosa Conte avrebbe potuto generare sul Napoli e con il Napoli: era una squadra smarrita, confusa dopo l’addio di Spalletti e già sull’orlo della crisi di nervi, e così il presidente aveva deciso di proporgli un ingaggio monstre proprio per salvare la stagione e il futuro. La Champions, il Mondiale per club, altre partnership prestigiose e un’ulteriore crescita del marchio Napoli. Della mentalità, dello spessore di un club che ha già compreso sulla propria pelle il valore di collaborazioni con personaggi del calibro di Benitez, Spalletti e Ancelotti. Il re e il grande rimpianto di Adl: quell’esonero e quell’opportunità sciupata così non li ha mai metabolizzati.

Napoli, un mercato da rivedere

Rispetto a ottobre e novembre, comunque, la Champions non c’è più: ora è un obiettivo da inseguire la prossima stagione. Dove al massimo, se gli astri si allineeranno perfettamente tra oggi e la finale della Fiorentina di mercoledì, il Napoli potrebbe giocare in Conference. Insomma, è davvero una rifondazione. Ma rifondare e ricostruire con un leader al comando, uno che preferisce le regole alle deroghe e crede fermamente nel lavoro, avrebbe presupposti solidissimi e ambizioni enormi. Conte è una garanzia in panchina e lo anche sul mercato: non avere la Champions è un handicap, una carta importantissima in meno da giocare per convincere giocatori di prima fascia, ma l’appeal di un allenatore del genere aiuterebbe a colmare il gap. E anche a rivedere certe posizioni: Di Lorenzo, tanto per citare un caso simbolico, ha chiesto la cessione ma al cospetto della prospettiva di lavorare con Conte magari potrebbe ripensarci. Come minimo si confronterebbe con lui, il suo carisma e la sua voglia di tornare in pista per vincere dopo oltre un anno trascorso in famiglia. E Kvara, corteggiatissimo dal Psg, magari troverebbe tutto molto più charmant di Parigi.

Napoli, un progetto che riparte da zero

In autunno, dicevamo, Conte ha declinato gentilmente l’offerta di De Laurentiis perché non convinto dall’idea di saltare su un treno in corsa: aveva ancora voglia di famiglia e relax, dopo la fine dell’esperienza al Tottenham, e soprattutto di partecipare in prima persona alla nascita e alla crescita di un progetto. Esattamente quanto accadrebbe ora, con il Napoli pronto a ripartire da zero: condizione ideale.


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