Napoli attento, l’Inter è una macchina da gol

Ha già segnato 27 volte in dieci partite, quasi 3 centri a gara. Nove i marcatori diversi e in cinque hanno già almeno 3 reti
Pietro Guadagno
4 min

L’ eccezione è stato l’1-0 di sabato scorso con la Roma. E, ancora prima, l’1-2 contro l’Udinese, condizionato, però, da una valanga di errori sotto porta. Per il resto, in questo primo scorcio di stagione, l’Inter ha puntualmente "rovesciato" gol sugli avversari. Addirittura 5 al Torino, 4 all’Union st.Gilloise, giusto l’altra sera, e alla Cremonese, ancora 3 allo Slavia Praga e alla Juventus, seppure annullati dai 4 incassati. Insomma, in tutto un bottino di 27 reti, che distribuite su 10 uscite ufficiali fa una media di quasi 3 a gara. Un dato che certifica come la banda di Chivu sia una sorta di macchina da gol. Tanto più che il raccolto avrebbe potuto essere ben maggiore. Perché, come già sottolineato, gli sprechi sono stati abbondanti e non solo nel match contro i friulani.

I confronti

Considerando le stagioni da Conte in poi, vale a dire quelle in cui l’Inter ha regolarmente frequentato i piani alti della Serie A, oltre che partecipare alla Champions, il bottino di quella attuale è il più alto in assoluto. Prima, il massimo erano stati i 23 centri del 2021/22 e del 2023/24. Significa che la squadra di Chivu è anche la più efficace nel gioco offensivo? Più che altro, in questi anni c’è stato un percorso evolutivo che, probabilmente, ha raggiunto il picco assoluto con Inzaghi nell’anno della seconda stella. Dopo il quale, però, c’era bisogno di cambiare qualcosa per non diventare scontati e prevedibili. Ed è esattamente ciò su cui sta lavorando, con risultati incoraggianti, il tecnico rumeno, tra verticalizzazioni rapide, linea difensiva più alta e riaggressione più veloce. Peraltro, tornando al confronto con l’ultima Inter scudettata, l’attacco segnava tanto, ma c’era anche una difesa impenetrabile o quasi. Da questo punto di vista, invece, la squadra attuale non è partita granché bene: 6 gol incassati in 3 gare. Poi l’interruttore è girato, sono migliorati solidità ed equilibrio ed è ecco che le reti subìte sono diventate appena 2 nelle 7 partite successive, con 5 clean-sheet. Il tutto, evidentemente, senza abbassare la produzione offensiva.

Multi-goleador

Sono 9 i marcatori differenti che hanno contribuito ai 27 gol di questo inizio di annata. Il meglio, invece, si è registrato una stagione fa con 10. Con una differenza, però: allora, i mattatori erano stati Thuram e Lautaro, rispettivamente 7 e 4 centri, seguiti da Calhanoglu con 2. Oggi, invece, il Toro e Tikus continuano a guidare il gruppo, rispettivamente con 6 e 5 prodezze (stesso raccolto in tandem), ma ci sono altri tre nerazzurri a quota 3, Bonny, Calhanoglu e Dumfries, e ancora altri due che hanno già festeggiato 2 volte, Dimarco ed Esposito. Insomma, se il numero delle bocche da fuoco è appena inferiore, sono superiori quelle ad alta pericolosità. E la sensazione è che non si fermeranno. Perché, al di là delle novità Pio e Bonny, Calhanoglu, tra rigori e tiri da fuori, e Dumfries, grande presenza e fisicità nell’area avversaria, sono ormai habitué del tabellino marcatori. Ce n’è abbastanza, dunque, per alzare il livello di preoccupazione di Conte, in vista del big-match di sabato pomeriggio.


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