Lobotka sfida l'emergenza: tutte le alternative di Conte
L'allarme rosso continua a suonare nella città azzurra. Incredibile ma vero, la iella non accenna a traslocare, troppo dolce probabilmente il sole di Napoli e troppo bella la vista del Golfo. Fatto sta che anche sabato, nel primo tempo della battaglia sportiva contro il Como aggressore di linee e spazi, si sono fermati altri due giocatori: Gilmour e Spinazzola. E il tutto, a tre giorni da quella che può essere presentata come la partita cruciale del futuro in Champions: domani arriva l’Eintracht Francoforte al Maradona e il Napoli, reduce dal 6-2 di Eindhoven contro il Psv e finora titolare di una sola vittoria in tre giornate, dovrà necessariamente fare il bis per continuare a inseguire con qualche velleità il prossimo turno o quantomeno il playoff. Chiaro? Bene, servirà una prestazione doc e serviranno energie e forza. Ma forse anche idee e un po’ di buona sorte. Non guasterebbe, no. Ma la squadra, dopo un delicatissimo momento condizionato in maniera tangibile dalle assenze e dall’inevitabile fatica psicofisica, s’è abituata anche all’emergenza e in campionato ha assorbito i colpi rialzando la testa con orgoglio. Sì. E ora, dovrà farlo anche in Champions.
Lobotka si sacrifica per il Napoli: forzerà il rientro
Spinazzola, come ha raccontato Conte in persona, aveva problemi legati alla pubalgia già prima del Como e all’intervallo ha chiesto il cambio, mentre Gilmour ha accusato un fastidio muscolare verso la fine del primo tempo e poi si è arreso. Al suo posto, Elmas e non Lobotka, un incursore e non un regista di nascita e ruolo: Lobo, come ha spiegato ancora il tecnico, rientrava in panchina dopo un mesetto di stop e non si sentiva pronto a mettere in fila tanti minuti in un colpo solo, ma il fatto è che domani l’emergenza potrebbe essere una morsa. Un collare strettissimo. A tal punto da costringere Lobotka a forzare, provando ad anticipare i tempi di un rientro dal primo minuto che normalmente avrebbe ritmi di percorrenza più lunghi. Si vedrà, oggi andranno in scena la rifinitura e i provini decisivi.
Il Napoli fa i conti con le assenze
La certezza è che Gilmour non ci sarà, e come lui anche De Bruyne e Lukaku. Mentre Spina proverà a capire se la prudenza dimostrata sabato dopo la solita generosità sarà stata utile in ottica Champions, Bologna e Nazionale: settimana pienissima per lui e per tanti colleghi. Per il Napoli stesso. Costretto sin dall’estate a fronteggiare problemi e infortuni di vario tipo ogni maledetta domenica e relativi sabato, martedì e mercoledì di coppa. In principio fu Lukaku, 14 agosto. E ora che Romelu vede il traguardo, è l’altra colonna fiamminga a crollare: De Bruyne esce ma Rrahmani entra, di nuovo in campo sabato dopo due mesi senza calcio e due problemi. E ancora: Buongiorno è in crescita e Hojlund è tornato dall’inizio con il Como dopo lo spezzone di Lecce e tre partite a lottare contro un problema muscolare post sosta e nazionale. E come lui McTominay, fuori con il Toro ma poi dentro e a segno in Olanda, nell’altra dimensione di una Champions da ravvivare già domani. Al volo. E per finire, la maledizione dei portieri: frattura per Contini e frattura per Meret, uno torna e l’altro va. Per la verità s’è fratturato anche Pugliese, un portiere della Primavera. Incredibile ma Napoli.
