Napoli, lo step mentale per ripartire
Il Napoli è sparito in una settimana. Aveva dominato con la Juve e si era ripreso il primo posto, poi è crollato con Benfica e Udinese. Due sconfitte consecutive che gli hanno fatto peggiorare la classifica in Champions e che lo hanno fatto retrocedere al terzo posto in campionato, scavalcato dall’Inter e staccato dal Milan. Un doppio colpo tremendo, che porta a sette i ko stagionali, tutti lontano dal Maradona. È la seconda volta che Conte ne perde due di fila, era già successo a metà ottobre con Torino e Psv. Un segnale preoccupante, un indizio che deve far scattare l’allarme. Perché è vero che la situazione è complicata, che le assenze sono pesanti, che le rotazioni sono impossibili e gli impegni sono tanti. Ma con le difficoltà il Napoli deve imparare a convivere, perché almeno fino alla fine di gennaio non cambierà granché. Quando non si può vincere, almeno non si deve perdere. Se il vento è contrario, come ha spiegato Conte, bisogna comunque tenere dritta la barca. Serve uno step soprattutto mentale, la squadra deve capire i momenti difficili e gestire le circostanze. Non può farsi condizionare emotivamente, non può perdere così facilmente il bandolo della matassa. Deve avere esperienza, malizia e carattere anche fuori casa, quando l’ambiente ha il suo peso. Una crescita necessaria in un momento così complicato, quando si è costretti a tirare fuori ogni tre giorni l’energia mentale e le forze fisiche contro avversari che quasi sempre sono più freschi e più carichi.
A Udine troppo poco Napoli
A Udine ha perso la partita sotto tutti i punti di vista. Ha gestito per un tempo, poi è crollato alla distanza. L’Udinese aveva più fame, più determinazione, più voglia di vincere. Ha stravinto i duelli, ha preso il sopravvento con il passare dei minuti e ha portato a casa tre punti che ha voluto a ogni costo. Ha fatto veramente poco il Napoli, nemmeno un tiro in porta come non succedeva da quasi due anni. Ma soprattutto si è messo a giocare solo negli ultimi dieci minuti, quando si è liberato mentalmente e ha provato a riacciuffare un pareggio che Hojlund e Lucca hanno anche sfiorato. L’ultima volta che il Napoli aveva perso due partite di fila senza segnare era la fine del 2023, in panchina c’era Mazzarri.
Conte non fa drammi, ora la Supercoppa
Conte non ha fatto drammi, aveva avvisato per primo delle difficoltà a cui si andava incontro e probabilmente già sa dove e come intervenire. Le uniche buone notizie che si porta da Udine sono i rientri di Lobotka e Gutierrez, in un momento in cui bisogna raschiare il barile per trovare nuova linfa. All’orizzonte c’è la Supercoppa, giovedì nella semifinale con il Milan ci sarà l’occasione per la rivincita dopo la sconfitta di San Siro in campionato. Per giocarsela alla pari, però, dovrà scendere in campo il vero Napoli: quello unito e compatto che aveva raccolto cinque vittorie di fila prima di questa settimana horror. Bisogna ritrovare non solo le energie fisiche, ma soprattutto le motivazioni che lo avevano fatto risorgere dopo Bologna. Per almeno un altro mese bisogna fare gli straordinari, da febbraio in poi sarà un altro Napoli. L’importante è non arrivarci con le ossa rotte.
