ROMA - Estate 1987: un 46enne imprenditore friulano di nome Maurizio Zamparini acquista il Venezia Calcio, e lo salva dal fallimento. Inizia così la carriera del vulcanico 'Presidente' che ha rivoluzionato il concetto di continuità nel calcio. Da quell'estate sono trascorsi quasi 29 anni e ben 56 sono stati i cambi in panchina voluti dall'"Hannibal Lecter" (il riferimento è evidentemente alla sua fama di mangia allenatori) del calcio italiano.
VENEZIA - Il primo allenatore assunto da Zamparini fu Ferruccio Mazzola, nella lontana stagione 1987-1988. Il primo ad essere esonerato, invece, Aldo Cerantola, nella stagione 1988-1989, dopo quattro giornate del campionato di Serie C1. Nell’estate del 2002 Zamparini rileva il Palermo da Sensi. In panchina l’anno prima c'era stato Bortolo Mutti. A fine luglio avviene il passaggio di proprietà, il patron friulano cede il Venezia a Del Canto e si porta a Palermo allenatore, staff e tutta la rosa. Inizia così quello che verrà ricordato come ‘il travaso’.
PALERMO- Glerean è il nuovo tecnico rosanero, fautore di un calcio spettacolo; ma questo non gli basta. Dopo un precampionato altalenante e una brutta prestazione contro il Chievo, alla prima giornata di campionato l’ex tecnico del Cittadella perde contro l’Ancona per 4-2 e viene esonerato. E' questa la prima puntata di una saga che in 14 anni di Palermo ha visto succedersi 24 allenatori e ben 33 cambi in panchina. Ma la situazione più paradossale della ormai trentennale carriera del presidente friulano è certamente quella che si è verificata negli ultimi 3 mesi: prima l'esonero di Iachini e l'ingaggio di Ballardini. Poi l'allontanamento del tecnico ravennate dopo appena due mesi (e dopo una vittoria per 1-0 sul Chievo); quindi l'alternarsi di Viviani ,Tedesco e Bosi (causa impedimento legato al mancato possesso del patentino da parte del tecnico scelto per allenare la squadra, l'argentino Schelotto).
IACHINI BIS - Oggi il nuovo dietrofront, il ritorno di Iachini: con il comunicato apparso sul sito ufficiale del Palermo, Zamparini ha espresso tutto il suo rammarico per l'incredibile situazione che si è creata nell'ultimo mese, esercitandosi in un'attività inedita per il personaggio in questione, il mea culpa: «Chiedo perdono per questo mese di caos, che eventi paradossali hanno provocato, con l'auto allontanamento di Ballardini e Schelotto».
TORINO - Ieri il Palermo ha perso l'ennesima partita in casa contro il Toro di Giampiero Ventura (1-3), uno che dalla stagione 2011/12 è ben saldo sulla panchina granata. Ventura, nonostante gli alti e bassi di questo campionato, sta portando avanti un progetto di crescita fondato sulla continuità. Infatti, nonostante i granata nelle ultime annate abbiano sistematicamente ceduto molti dei loro pezzi pregiati (Ogbonna, Cerci, Immobile, Darmian, solo per fare qualche esempio) il rendimento complessivo della squadra è sempre rimasto mediamente inalterato, con picchi straordinari, come quello raggiunto lo scorso anno, con la vittoria per 3-2 a Bilbao in Europa League.
CONTINUITA' O DISCONTINUITA' - Paragonando le 4 stagioni vissute da Ventura in A sulla panchina granata, con le ultime 4 del Palermo, sulla cui panchina, invece si sono alternati ben 13 allenatori (contando anche il rientrante Iachini), un risultato appare subito chiaro: la girandola di tecnici non produce alcun effetto a lungo termine. Ventura da solo infatti ha ottenuto in 138 partite di serie A una media punti di 1.30. I 12 colleghi che si sono alternati sulla panchina del Palermo si sono fermati alla media di 1.09 punti a match.La conclusione appare evidente: nel calcio, di regola, la stabilità alla guida paga. Ma è altrettanto evidente che Zamparini non sia di questo avviso.