Parma, ratificata cessione a gruppo russo-cipriota

Nella nuova società l'incarico di presidente andrebbe all'avvocato Fabio Giordano e non più al gioielliere albanese Pietro Doca
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PARMA - Sarebbe stata ratificata in uno studio legale milanese la cessione del Parma Fc dalle mani di Tommaso Ghirardi ad un gruppo russo-cipriota. L'accordo di massima raggiunto martedì scorso è stato ratificato nel pomeriggio e prevederebbe una nuova proprietà al 70% cipriota e per il 30% russa. Nella nuova società l'incarico di presidente andrebbe all'avvocato Fabio Giordano e non più al gioielliere albanese Pietro Doca. Giordano comunque dovrebbe ricoprire solo il ruolo di presidente tecnico per un periodo di tre mesi.

NUOVO PRESIDENTE - Giordano, 36 anni, avvocato romano, per ora farà insomma da garante, ma sui nomi degli acquirenti nebbia fitta. "Ho firmato un patto di riservatezza - ha risposto - Non sono comunque personaggi fantomatici, ma per evitare una denuncia al consiglio dell'ordine non posso renderli noti. Questa comunque è una società di Cipro non inserita in black-list e tutte le operazioni vengono fatte in una banca straniera affidabile". I nomi degli azionisti sarebbero stati comunque depositati nell'atto di cessione del club dal notaio, perché "è un obbligo della legge italiana contro il riciclaggio, ma siccome sono gente seria non vogliono per ora apparire. Qui c'è una chiarezza massima". Fra i nomi più gettonati quello del magnate albanese Rezart Taci. "Avevo costituito con lui una società per il trading in Italia di prodotti petroliferi - ha spiegato Giordano -. I legami con lui ci sono e lo stimo, ma in questa operazione non mi sento di dire che è un azionista". Doca però è stato un braccio destro di Taci ed è stato, per un giorno, presidente del club: "E alla fine è stato un pò spaventato da tutti voi ed ha fatto un passo indietro - ha replicato il neopresidente -. Questa situazione ha comportato delle difficoltà per noi, ma l'accordo era già stato definito ed io ho dovuto fare carriera in maniera veloce. Per tre mesi farò il presidente, poi subentreranno gli azionisti. Ripeto: mi hanno assicurato che entro i primi di marzo, avranno tutto l'interesse a farsi conoscere, perché il calcio per loro è un ottimo biglietto da visita per altre attività in Italia".

LEONARDI NON SI TOCCA - Al suo fianco Leonardi che, ha spiegato il neo presidente, "conosco da questa estate e non nascondo che ci ha fatto la corte". Leonardi ha ribadito di essere stato pronto a mettersi da parte "se ci fosse stata la necessità. Prendo tutte le mie responsabilità dal punto di vista tecnico, perché, se siamo ultimi in classifica, ho delle responsabilità. A fine stagione poi faremo il bilancio e decideremo assieme cosa fare. Io comunque darò tutto me stesso per questa causa". Al fianco di chi però resta un segreto.

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