© ANSAPARMA - Analizzando le ultime 20 stagioni solo nel 2009-2010 dopo sedici giornate il Parma aveva messo assieme più punti (28) di quelli racimolati quest'anno (24). All'epoca in panchina c'era Guidolin e il Parma, che era una neopromossa, si ritrovò, alla vigilia del turno prenatalizio, da solo al quarto posto. Accadde però che nelle successive nove gare i crociati portarono a casa solo tre punti: alla fine chiusero all'ottavo posto ma i veleni e polemiche di quel periodaccio finirono per logorare il rapporto tra il dg Leonardi e il tecnico. Lo scorso anno il Parma, anche in questo caso neopromosso, aveva raggiunto alla 16ª giornata quota 21 per poi arrivare, dopo la prima di ritorno, addirittura a 28. Ebbene, nel resto del girone discendente i crociati, martoriati dalle assenze per infortunio, seppero vincere solo due volte, arrivando a mettere a repentaglio la salvezza. Il grande spavento preso ha suggerito alla società di rinforzare chirurgicamente la rosa, e meno male visto che quest'anno sono venuti meno per lunghi periodi Inglese e via via Grassi, Karamoh, Cornelius, Scozzarella, Alves e Laurini. Insomma, una pandemia.
Visti quei precedenti storici, pur attraversando il Parma un momento d'oro, il club starà ben attento a cedere alle tentazioni che arrivano dal mercato. Com'è noto infatti diversi top club vorrebbero da subito il 19enne Dejan Kulusevski che l'Atalanta ha girato in prestito al Parma sino a giugno. Il ragazzo è letteralmente esploso sotto la guida di D'Aversa. Attraversa le partite e gli stadi come una stella cometa, lasciando una scia di stupore per quello che riesce a fare alla sua giovane età: quattro gol, cinque assist, secondo posto tra i maratoneti del campionato (12 km di media a partita), una puntuale duttilità tattica. A Napoli c'erano, a seguirlo, anche gli scout del Manchester United, Conte stravede per lui. Il Parma potrebbe anche piegarsi alle esigenze dell'Atalanta di monetizzare, ma lo farebbe evidentemente in cambio di un guiderdone economico di qualche milione.