ROMA- Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, ha risposto alle domande dei giornalisti nel piazzale antistante il Circolo Canottieri Aniene, dove questa mattina si terrà la cerimonia di premiazione del Premio Ussi, il riconoscimento conferito dall'Unione Stampa Sportiva Italiana che è giunto alla ventottesima edizione.
GERSON - Altro calciatore su cui è catalizzata l'attenzione dei tifosi è il talento sudamericano Gerson. Il papà del centrocampista brasiliano acquistato dalla Roma già un anno fa, aveva dichiarato nei giorni scorsi che il figlio avrebbe potuto rimanere in Brasile fino a dicembre. Ieri Sabatini aveva risposto piccato, definendo il genitore «un saltimbanco». Oggi il dirigente romanista ha corretto il tiro: «Il padre di Gerson? Ho sbagliato la dichiarazione: è un acrobata perché è stato sotto pressione negli ultimi tempi quindi la definizione giusta non è quella di saltimbanco ma di acrobata. Gerson giocherà nella Roma e Spalletti vedrà cosa si potrà trarre dal ragazzo».
IL MERCATO DELLA ROMA - La Roma nella prossima stagione sarà chiamata a migliorare il terzo posto raggiunto nel campionato appena conclusosi e per farlo dovrà mantenere una squadra competitiva: «Noi consideriamo il mantenimento della rosa come un rinforzo, poi nel calcio non si sa mai ed infatti potremmo valutare con il mister il cambiamento di alcuni giocatori ma l’obiettivo è mantenere la squadra che ci ha dato grandi soddisfazioni nel girone di ritorno ma anche qualche rimpianto. La Juve resta ancora l'avversario da battere ma Sabatini ha le idee chiare su come diminuire il gap dai bianconeri: «Come si migliora la Roma nei confronti della Juve? Integrando la rosa con qualche altra caratteristica e mantenendola. Loro sono avanti e hanno l’euforia dei risultati ottenuti. Sono avanti anche in Europa. Noi li ammiriamo ma li vogliamo catturare e dobbiamo attivare tutte le nostre qualità».
DZEKO E RUDIGER - La delusione dello scorso mercato romanista è stata, senza dubbio, l'attaccante bosniaco Edin Dzeko, ma Sabatini continua a credere nel ragazzo: «È fortissimo ma ha avuto una annata non felicissima. Servirà un confronto forte e definitivo con lui e con l’allenatore. Se non ci saranno i presupposti prenderemo delle decisioni comuni ma rimarrà sempre un patrimonio da ricollocare».