ROMA - Da poche settimane è passato anche lui nella folta schiera degli ex. «Ho giocato per tredici anni in serie A, cinque presenze in Nazionale, una bella carriera, mi sono tolto le mie soddisfazioni». Gaetano D'Agostino è stato un dieci. Un bel sinistro, visione di gioco, elegante. Scoperto da Bruno Conti, l'ultima esperienza nella Lupa Roma, ma ha sfiorato Real Madrid, Juve e Napoli.

Ha sei anni in meno di Totti, che è stato suo compagno e continua a giocare. «E' irraggiungibile, ha battuto tutti i record, i tifosi gli hanno voluto sempre bene perché è stato un grandissimo. Per me Totti può giocare fino a 50 anni, la sua velocità di pensiero e la sua professionalità gli consentono di fregarsene dei ritmi alti». Alla Roma lo portò Conti. «Mi ha fatto conoscere il grande calcio e i campi in erba, che a 13 anni non avevo mai visto. Lasciare la mia terra e andare mille chilometri di distanza non è stato facile, ma Bru no non mi ha mai fatto sentire il distacco. I primi tempi vivevo a casa sua. Io abituato a Palermo, a giocare fino alle nove a pallone, non sopportavo la clausura del pensionato di Trigoria».
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