ELOGI ALLA LAZIO - «Cosa temo della Lazio? Ha grande qualità e la capacità di ripartire subito e andare in verticale - spiega l'allenatore giallorosso -. Immobile ha una qualità impressionante nell'attaccare la profondità. L'ha fatto vedere anche con la Nazionale. Ritengo sia il più pericoloso, l'arma in più della Lazio per i 14 gol e i 6 assist fatti». Parole molto belle anche per il suo omologo Inzaghi: «Il mio percorso rispetto al suo è stato totalmente differente. Gli ho ftto i complimenti per come ha saputo gestire il gruppo e per come è entrato nella testa dei calciatori. Abbiamo similitudini, non tatticamente, ma a livello motivazionale. Ha fatto cose importanti in un ambiente non facile, in poco tempo».
POST NAZIONALE - Una delle incognite riguarda la reazione dei romanisti reduci dalle amarezze in Nazionale: «Spero che per loro il derby sia un motivo per rifarsi. Spero che mettano in campo tutto l'orgoglio. Kolarov? Sta bene, ha grande forza e personalità e l'affronterà nel modo giusto». Dopo la sosta il punto interrogativo riguarda anche la condizione fisica: «Quando si torna dalle nazionali c'è sempre qualche problemino ma in generale sono in buona condizione. Nainggolan? Una decisione tra oggi e domani. Vorrei farlo giocare, spero che mi dia delle risposte giuste. E' uno di quelli che può giocare all'80%. Schick non sarà convocato: rientrerà quando riferirà di stare bene altrimenti con me non si allena».
FLOP ITALIA - Di Francesco poi parla dei temi della Nazionale: «Parlare dell'Italia è come sparare sulla croce rossa. Le situazioni vanno vissute, sono curioso di sentire i programmi di Tavecchio ma adesso ho da pensare ad altro. Un nome per la panchina? Troppo facile dire Ancelotti, comunque sì mi piacerebbe come tecnico».