Lucescu: «Roma, Ünder sarà un leader. E a Donetsk...»

L’attuale ct della Nazionale turca guarda il futuro dei giallorossi: «Cengiz ha tutto. Sente il gol, ha un buon tiro, è aggressivo»
Lucescu: «Roma, Ünder sarà un leader. E a Donetsk...»© LaPresse
Roberto Maida
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ROMA - A 72 anni e mezzo, non si è ancora accontentato delle vie di mezzo. La telefonata arriva mentre Mircea Lucescu sta passando i controlli di sicurezza di un aeroporto tedesco: ha passato il weekend a guardare tre (!) partite di Bundesliga per osservare da vicino i calciatori turchi che giocano in Germania. «Per me è importante stare a contatto con i ragazzi - racconta - molti di loro sono ancora giovani e sono indecisi se accettare la mia convocazione o se aspettare la nazionale tedesca. Ma dopo l’eliminazione dal Mondiale non ho scelta: per rilanciare la Turchia devo partire dal basso». Nato rumeno quasi per caso, Lucescu sta creando il suo nuovo laboratorio.

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Ha visto l’exploit di Cengiz Ünder con la Roma?

«Come no. Ma per me non è una sorpresa. Era solo questione di tempo. Cengiz ha solo 20 anni».

Per questo qualche mese fa sosteneva che avesse lasciato la Turchia troppo presto?

«No, mi scusi ma in quel caso sono stato frainteso. Intendevo solo dire che per la nazionale turca, all’epoca in corsa per il Mondiale, era un problema raggruppare tanti calciatori che si erano mossi da una squadra all’altra, molti dei quali andando verso l’estero. Emre Mor non giocava a Dortmund, Salih che è un ragazzo del 1998 faticava a Colonia... Adesso va meglio. Anzi, a proposito di Ünder...».

Cosa?

«Ha avuto coraggio ad allontanarsi da casa scegliendo un campionato tattico come il vostro. L’esperienza gli servirà per maturare più velocemente. Sono stato io a dirgli più volte di tenere duro, di non mollare la Roma nemmeno in prestito, perché ero sicuro che gli avrebbe fatto bene lavorare in Italia con un bravo allenatore come Di Francesco. Appena ha capito un po’ la lingua e i meccanismi, ecco i risultati».

Già ma voi due come parlate?

«In italiano. Così lo aiuto. E credetemi, mi comprende bene. Comincia anche a parlare un po’. Potrà solo migliorare».

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